SASSICAIA
& POGGIO GAGLIARDO
La nostra Condotta Slow Food fiorentina ha raggiunto il migliaio di soci nella primavera di questanno, abbiamo festeggiato intanto con una visita a Sassicaia. Due le date: la prima, il 24 maggio 2002, festa patronale sul territorio del Comune di Firenze, con successivo pranzo a Poggio Gagliardo,la Tenuta san Guido ha eccezionalmente aperto per noi. La seconda si è svolta il giovedi successivo, giorno normalmente adibito, e ha avuto un seguito a Grattamacco, di cui ci dispiace davvero di non avere documentazione fotografica, tanto il luogo è spettacolare.
1. Siamo arrivati al posto che si chiama proprio così, lungo laprovinciale Bolgherese che porta dal viale dei cipressi a Castagneto Carducci. Sullo sfondo la macchia che contribuisce non poco, a parere di Giacomo Tachis, al microclima di zona. 2. Omen nomen, a giudicare dai sassi sul terreno. Ci sorprende laspetto quasi antiquato del sesto dimpianto. Sassicaia è solo uno dei vigneti che contibuiscono al magico blend. Aia Nuova lo sfioriamo poi lungo il viale dei cipressi, Quercione e Castiglioncello li intravediamo in alto sulla collina. 3. Davanti alla cantina, giusto allinizio del viale dei cipressi: siamo alla San Guido del Carducci. Prima dentrare Maria Genova e Paolo Valdastri della Strada del Vino Costa degli Etruschi ci danno il quadro del territorio. 4. I vasi di acciaio per la fermentazione a suo tempo fortemente voluti da Tachis, e osteggiati da Mario Incisa che continuò a fermentare il suo rosso in tini di legno, dando così origine alla leggenda del Vino diverso della Sassicaia. Vengono raffeddati, alloccorrenza, con getti dacqua. 5. Abbiamo avuto un po di brividi entrando nella barriccaia, e non era solo lemozione ma pure la temperatura controllata Il Sassicaia delle ultime annate passa meno tempo in questi fusti, anche se tende a entrarci prima. 6. Temperatura controllata pure nel magazzino delle bottiglie, prima dellincartamento e della posa in cassette di legno, tutto a mano. 7. Ed eccoci alla degustazione, tormentone inevitabile! Il 99 sarà come leccelso 98? Certo è che, come sempre, questo monumento enologico è dannatamente facile da bere 8. Dopo tanto aperitivo ci spostiamo a Poggio Gagliardo >>>>>
testi di Sandro Bosticco; foto di Francesco Ceccarelli |