In tempi di federalismo ci s’inventa il 1533, numero unico nazionale per le prenotazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale italiano.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agcom, presieduta da Corrado Calabrò, ha infatti approvato un provvedimento, che assegna al ministero del Lavoro, salute e politiche sociali un numero breve di pubblica utilità a quattro cifre per l’accesso ai servizi di prenotazione sanitaria, si legge in una nota dell’Agcom.
Il numero sarà utilizzato dalle varie Regioni (a partire dalla Sardegna promotrice dell’iniziativa) per le chiamate ai Cup (Centro Unico di prenotazione sanitaria) dei rispettivi servizi”. “Il provvedimento – si legge ancora nella nota – risponde all’esigenza manifestata dal ministero di armonizzare, in sinergia con le Regioni e Province autonome, l’offerta del servizio a livello nazionale. L’assegnazione di un numero breve consentirà quindi ai cittadini di accedere con più facilità ai servizi di prenotazione sanitaria erogati a livello locale e alle aziende sanitarie di offrire migliori prestazioni a livello locale e regionale”.
Proprio oggi parlavo con una collega dermatologa che mi narrava della sua disavventura con il CUP (per prenotare una radiografia); personalmente mi rendo conto che non sempre le cose vanno lisce come dovrebbero (perchè – tipicamente – esiste un disagio da parte della persona che cerca prestazioni sanitarie che viene esacerbato dalle pastoie burocratiche in cui si viene purtroppo risucchiati) anche se la mia esperienza personale, quando ho fatto il paziente, non è stata negativa . . .