Il 60% dei medici, in una o più occasioni, ha prescritto farmaci in un’ottica di medicina difensiva. Questo uno dei dati che emerge dall’indagine Medici in difesa, prima ricerca del fenomeno in Italia: numeri e conseguenze, commissionata dall’Ordine dei medici della Provincia di Roma e condotta su 800 camici bianchi attraverso questionari.
Solo il 39,3% dei medici intervistati dichiara di non essere mai stato spinto a compilare ricette dalla paura di incorrere in guai giudiziari.
Il 41,3%, invece – rivela lo studio firmato da Aldo Piperno, professore di Scienze dell’organizzazione all’università di Napoli Federico II – dichiara di non averlo fatto quasi mai (uno o due casi su 10), il 13,6% talvolta (3-4 casi su 10) e il 5,8% spesso, cioè oltre 4 volte su 10.
A ricorrere più spesso alla medicina difensiva, quando si tratta di prescrivere farmaci non strettamente necessari, sono per lo più i giovani medici di medicina generale e ortopedia, e gli uomini più delle donne. In cima alla lista delle categorie di farmaci più prescritti in questi casi, quelli per gli apparati cardio-circolatorio (33,8%), digerente (28,3%) e respiratorio (27,9%).