a mali estremi, estremi rimedi: lavorar gratis

I medici specializzandi negli ultimi due anni del corso potranno svolgere attività ordinarie negli ospedali e nei presidi territoriali, su base volontaria e senza retribuzione. E’ quanto previsto, secondo anticipazioni di stampa, dalla bozza messa a punto dal ministro Balduzzi a modifica del vecchio Ddl Fazio, in discussione da ieri in Commissione Sanità del Senato. Sono 10 mila i medici che frequentano gli ultimi due anni dei corsi di specializzazione, su un totale di 25 mila: in ospedale, al posto dei precari, si moltiplicheranno gli specializzandi a costo zero. 
Per i 5 mila giunti all’ultimo anno di corso, poi, si prevede il raggiungimento della completa autonomia delle responsabilità assistenziali, disposizione che nella pratica si concretizzerebbe anche nell’espletamento dei turni di guardia.
Dicono i sindacati che servirebbe una formazione di qualità, da effettuare anche nel servizio sanitario nazionale, ma con un affiancamento dei medici strutturati, non con una loro sostituzione. In questo modo invece si opererebbe uno snaturamento dell’esperienza formativa e un danno occupazionale. L’utilizzo degli specializzandi coprirebbe così i posti lasciati vacanti dal blocco del turn over, che impedisce di sostituire i medici andati in pensione, e da quei medici precari che rischierebbero di perdere il posto se il Ddl omnibus e il tavolo attivato dal ministro Patroni Griffi non dovessero individuare una soluzione.

Una doppia beffa per gli specializzandi: lavorerebbero gratis invece di formarsi e occuperebbero un posto di lavoro che un giorno dovrebbe spettare a loro. Ma a quel punto sarebbe occupato da altri specializzandi: gratis, ovviamente.

NdS ad onor del vero bisogna far presente che lo specialista in formazione o specializzando, come vien chiamato il medico in formazione specialistica, è regolarmente pagato per il suo lavoro; è, però, pagato per sostenere la sua formazione (e non, quindi, per tappar i buchi d’organico dovuti alle mancate assunzioni) . . . .

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