senza nulla togliere alla gravità del fatto (ancora da provare) che altri due medici avrebbero litigato (stavolta, però, con un’aggressione fisica da parte dei parenti della neo-mamma) provocando danni fisici alla mamma ed al figlio che sta per nascere, episodio che richiama da vicino quanto è recentemente accaduto in un altro nosocomio di Messina, mi preme soffermarmi su quanto possa esser fuorviante la semplificazione giornalistica in cui mi sono imbattuto: il ginecologo che decide arbitrariamente di espletare il parto per via naturale negando il taglio cesareo.
La valutazione medica, il prendere in considerazione i pro ed i contro di una modalità e dell’altra qui non esistono più: è matematica certezza che andava fatto il taglio cesareo ed il primario è un cretino che non solo non ha capito ciò che è chiaro a tutto il mondo ma ha anche imposto la scelta sbagliata negando il cesareo!
Magari è così, o magari – come sperimento tutti i giorni nella mia attività professionale – c’è sempre una dose di incertezza e si intraprende un’azione medica (o si emette una diagnosi) sulla base di quelle che sono le evidenze al momento e può capitare che poi la scelta non sia quella più idonea.
Quello che è certo è che in Italia si fanno troppi parti con taglio cesareo e lo dice (a seguire la nota) l’Istituto Superiore di Sanità; abbastanza ragionevole pensare che ci saranno sempre più tagli cesarei, in controtendenza alla prassi accreditata a livello mondiale.
La frequenza del parto cesareo in Italia è molto aumentata: si è passati da 11,2% nel 1980 a 33,2% nel 2000, un valore del 10-15% superiore rispetto a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I dati presentati confermano l’aumento in Italia del ricorso a una serie di procedure la cui utilità non è basata su evidenze scientifiche e non è sostenuta da un reale aumento delle condizioni di rischio.
La situazione italiana come emerge da una analisi condotta all’Iss da Angela Spinelli è stata presentata all’ultimo congresso del Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica svoltosi il 3-4 ottobre scorsi. Leggi il testo e la presentazione dei dati (file power-point).
Cesarei in aumento: occorre riaddestrare gli operatori – commento di Gianfranco Gori, Unità Operativa Ostetricia Ginecologia, Azienda USL, Forlì (27 giugno 2002)