a volte – per fortuna di rado – percepisco con chiarezza la spiacevole sensazione di non riuscire a comunicare con il paziente che sto visitando.
Sono al lavoro e sono al servizio del paziente, nel senso che il mio obiettivo primario è di effettuare un esame il più accurato possibile; altro obiettivo importante, ma secondario a mio giudizio, è di far percepire al paziente che ci si sta prendendo cura di lui.
Non si può pertanto prescindere dalla storia clinico-chirurgica del paziente, che deve esser nota ed accuratamente ricostruita.
Come ho già avuto modo di dire non sempre, direi troppo spesso, i pazienti arrivano ad effettuare la visita in assenza della documentazione adeguata e pertanto è necessario interrogare serratamente il paziente per ricostruire il passato.
Talvolta, per fortuna non spesso, mi capita di percepire come un muro, la strana sensazione che il paziente non voglia comunicare; nello specifico un paio di giorni fa stavo visitando una paziente – circa 50 anni – che mi riferiva di un recente intervento di ablazione dell’utero . Quando le ho fatto notare che non era possibile (l’utero ce l’aveva, lo vedevo) si è come inalberata e – a supporto della veridicità di quanto affermava – ha aggiunto L’HO TROVATO ANCHE SU INTERNET !!
Scavando approfonditamente son riuscito a farla confessare: aveva avuto (tre mesi fa) una miomectomia (ablazione di mioma, non dell’utero)!
Ne parlo perchè questi episodi mi lasciano con la sensazione di non aver fatto tutto al meglio, mi piacerebbe che tutti potessero andar via con la sensazione di esser stati serviti al meglio!
Avendo ormai all’attivo svariate migliaia di pazienti visitati mi rendo però conto che qualche sbavatura è inevitabile, purtroppo inevitabile ….
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…quale sadica tecnica hai utilizzato per ottenere la CONFESSIONE?
….non ho il coraggio di raccontarlo, è stata un’esperienza a dir poco ORRENDA
incalzare
chiedere e richiedere
perchè strano ma vero c’è tanta gente che crede di esser precisa e se la prende se fai notare che forse quel che sta affermando, con tanta decisione, non è corretto …
Ah, ecco perché mi fai sempre le stesse incalzanti domande…. ed io che pensavo ad un inizio di alzheimer! ;-P
excusatio non petita, accusatio manifesta …
siamo all’autodiagnosi di quanto – effettivamente – avevo intuito (sagacemente)
io non mi sono scusata, ho solo fatto una SAGACE constatazione! (forse è meglio che rivaluti l’ipotesi l’Alzheimer)
senza acrimonia ma Le consiglio di lasciar perdere la verbal tenzone …
😉