Il sospetto è che la diffusione dei test complementari e alternativi, di gran moda da un po’ di anni, abbia incrementato il numero degli allergici che, in realtà, non lo sono realmente.
Merita sottolineare che sono pubblicizzati vari test diagnostici per le allergie ed intolleranze alimentari privi di validità scientifica acclarata.
Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici), di concerto con le società scientifiche di allergologia Siaaic, Aaito e Siaip, ha presentato un documento su allergie e intolleranze alimentari per metter un punto fermo e contrastrare la tendenza a giustificare qualsiasi disturbo con un’allergia con la conseguenza di un eccesso di richieste di test allergologici.
I test validi per la diagnosi di intolleranze o allergie alimentari sono
- test cutanei
- test RAST
- test per l’intolleranza al lattosio e zucchero, e in caso di dubbi il test di scatenamento orale
Più numerosi (almeno 13) i test per la diagnosi di intolleranze o allergie alimentari privi di validità scientifica acclarata
- dria test
- vega test
- biorisonanza
- iridologia
- analisi del capello
- kinesiologia applicata
- riflesso cardio-auricolare
Prima di arrivare al test è buona norma valutare, con il medico di fiducia, i disturbi: sarà il curante ad indirizzare il paziente a un gastroenterologo o ad un allergologo per un corretto inquadramento e per decidere i test diagnostici eventualmente indicati per il caso specifico.
Queste tematiche sono state discusse nel convegno L’alimentazione e gli stili di vita nell’alleanza terapeutica e nella promozione della salute tenutosi il 10 ottobre 2015 al Palazzo Reale di Milano, nella cornice degli eventi EXPO 2015: per consultare il documento conclusivo vai sul sito di FNOMCEO; le relazioni e i materiali del Convegno relazioni sono disponibili, anch’esse, sul sito FNOMCEO.
Se siete interessati: è già stato pubblicato il corso FAD ECM che consente di maturare, gratuitamente, 10 crediti ECM.
Approfondimento su Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.