I risultati sono stati pubblicati su Jama Neurology: Venous PTA has proven to be a safe but ineffective technique in treating CCSVI in about half of patients. The procedure cannot be recommended for treatment of patients with MS; no further double-blinded clinical studies are needed.
La disabilità non si riduce dopo l’intervento di angioplastica venosa: la valutazione è stata fatta periodicamente nell’arco di 12 mesi dopo l’angioplastica, misurando per la prima volta, in maniera oggettiva e con strumentazioni apposite ben cinque dei deficit funzionali che più frequentemente colpiscono i malati di questa patologia: il controllo del cammino, l’equilibrio, la destrezza manuale, lo svuotamento della vescica e l’acuità visiva.
Non ci sono differenze significative, al monitoraggio con risonanza magnetica, per quanto riguardo lo sviluppo di nuove placche o l’ingrandimento di quelle esistenti a distanza di 12 mesi dall’angioplastica venosa.
Gli autori lasciano, comunque, uno spiraglio evidenziando che The delayed effect of venous PTA 6 months after the procedure on the magnetic resonance biomarker suggests a possibility that PTA may produce benefit for a subgroup of patients with MS. This should be further analyzed and investigated.
Paolo Zamboni et al
Efficacy and Safety of Extracranial Vein Angioplasty in Multiple SclerosisA Randomized Clinical Trial
JAMA Neurol. Published online November 18, 2017. doi:10.1001/jamaneurol.2017.3825