La hall del Policlinico Gemelli di Roma si è trasformata (13 e 14 ottobre scorsi) in una grande area di training per le manovre BLS da attuare in corso di arresto cardiaco: gli studenti del corso di laurea in Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica ed i visitatori, di passaggio, hanno avuto l’occasione di cimentarsi con le manovre salvavita sotto la guida dei rianimatori del Policlinico universitario.
Per avere maggiori possibilità di salvare la vita di una vittima di arresto cardiaco c’è bisogno di intervenire nei primi 2-3 minuti.
Come convincere i potenziali testimoni a iniziare subito le semplici manovre di rianimazione cardiopolmonare nell’attesa che arrivino i sanitari? Trasmettendo conoscenza e Creando Diffondendo a tutta la popolazione conoscenze semplici che riducano la diffidenza e il senso di impotenza: questa sembra proprio la risposta.
Una recente ricerca danese ha infatti constatato come nell’arco di 10 anni ci sia stato un aumento della sopravvivenza dopo arresto cardiaco associata a un aumento dei casi in cui i testimoni iniziavano le manovre di rianimazione. Ma l’aumento dei testimoni salvatori non sembra casuale. In questi 10 anni in Danimarca sono stati introdotti interventi sociali come l’addestramento obbligatorio alla rianimazione cardiopolmonare nelle classi elementari e durante la scuola guida. Di conseguenza, i casi in cui i testimoni ci hanno messo le mani sono passati progressivamente dal 20% a oltre il 40% e la sopravvivenza all’arrivo in ospedale dal meno del 10% a più del 20%.
In Italia le campagne nazionali su questo tema non c’erano mai state fino allo scorso anno, quando su invito dell’Unione Europea, nel nostro Paese è nata “Viva! La settimana per la rianimazione cardiopolmonare”. Italian Resuscitation Council (IRC) e IRC Comunità hanno coinvolto centinaia di istituzioni, enti, società scientifiche, associazioni e volontari che con varie iniziative hanno cercato di informare il maggior numero di persone su questi temi. Come risultato, in due città campione, Bologna e Bolzano, nei tre mesi successivi alla campagna si è assistito a un aumento dell’intervento dei testimoni dal 18% al 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La speranza che una campagna di sensibilizzazione possa salvare delle vite attraverso la diffusione di informazioni alla popolazione generale ha rilanciato l’iniziativa. Viva! 2014 si appresta a svolgersi dal 13 al 18 ottobre in tutta Italia avendo come particolari obiettivi la scuola e lo sport.
Anche il Policlinico universitario A. Gemelli di Roma e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica aderiscono nuovamente all’iniziativa con l’Open Day della rianimazione cardiopolmonare: infatti le lezioni pratiche su questo tema per gli studenti del sesto anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia si svolgeranno nelle giornate di lunedì 13 e martedì 14 ottobre, dalle 9 alle 13 nella hall del Gemelli, invece che nelle aule universitarie sotto la guida dei rianimatori dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione della Cattolica diretto dal professor Massimo Antonelli. Gli istruttori, coordinati dal dottor Claudio Sandroni e dal dottor Andrea Scapigliati, permetteranno alle migliaia di visitatori dell’ospedale di vedere e magari provare le manovre di rianimazione su speciali manichini e così scoprire che per salvare una vita possono essere sufficienti conoscenze semplici e poche manovre.
L’iniziativa ha il supporto della Siaarti, la Società scientifica degli Anestesisti rianimatori italiani.