E’ questo lo slogan di un’iniziativa organizzata dalla Federazione veterinari medici (Fvm), che si scaglia contro l’abitudine di sfruttare i medici (veterinari) dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) facendo accumulare loro ore di attività in più, senza che siano pagate o che sia consentito di recuperarle entro il mese successivo, come prevede la legge. “Ci sono medici che accumulano anche 500 ore in più al mese e in pratica non le recuperano mai. Invitiamo i nostri soci a segnalarci le loro situazioni, perché è ora di interrompere questa prassi”. A dirlo è stato Francesco Medici, vicepresidente di Fvm, ieri a Roma durante una conferenza stampa. “Le piante organiche carenti – spiega Medici – sono ormai un problema evidente: il nostro orario dovrebbe essere di 34,5 ore settimanali, ma l’assenza di personale ci costringe a lavorare di più e a vedere conteggiate le ore svolte in più come recupero ore. Ma sappiamo che non saranno mai recuperabili. Questo è un modo truffaldino di sfruttare i dipendenti e proponiamo dunque ai nostri iscritti, sia come azione risarcitoria che moralizzatrice delle aziende sanitarie, di segnalarci i loro problemi. Riceveranno un’istanza da far valere come diffida e tentativo obbligatorio di conciliazione. E se l’azienda non dovesse provvedere al pagamento, sarà predisposto ricorso al giudice del lavoro”.
Potrebbe svolgersi sotto forma di ‘class action’, invece, ma solo se sarà consentito il ricorso contro enti pubblici dalla normativa attualmente in discussione, la vertenza dei medici (non veterinari) specializzandi fra il 1982 e il 1991 che “sono ancora in attesa dell’adeguata remunerazione fissata dalla direttiva comunitaria europea 76 dell’82”, aggiunge Medici.