Boccata d’ossigeno per i lavoratori precari degli enti di ricerca nazionale

Il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio ha assicurato, a nome del Governo, di mettere mano all’emendamento anti-stabilizzazioni, prorogando la scadenza dei contratti dei precari pubblici della ricerca a luglio 2009. Il provvedimento dell’Esecutivo, contestato dai lavoratori a tempo determinato, è l’emendamento al disegno di legge 1441-quater, che, secondo il sindacato, “introduce un meccanismo di licenziamento dei lavoratori precari del pubblico impiego, entro e non oltre tre mesi dopo l’approvazione del ddl collegato alla Finanziaria”. Un’apertura che però non sembra aver suscitato grande entusiasmo tra gli oltre 500 lavoratori precari degli enti di ricerca che stanno manifestando davanti al ministero del Lavoro a Roma. Circa 500 dipendenti a tempo determinato di vari istituti come l’Iss, l’Inran, l’Enea, l’Inea, l’Isfol, che, armati di fischietti, bandiere e striscioni, stanno protestando contro il Governo Berlusconi, “reo di aver bloccato le stabilizzazioni di oltre 200.000 precari, di cui circa 18.000 impiegati nella ricerca”. Ora, in attesa che il Governo sposti la scadenza dei contratti a luglio, la palla passa agli enti vigilanti di ricerca che dovranno fare la ricognizione del personale precario, stabilendo il fabbisogno di ogni singolo ente.
Il timore è che a luglio del prossimo anno saremo nelle stesse condizioni di ora.

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