Lo spunto di riflessione nasce dal commento di Giacomo che ha avuto voglia di andare a scavare nei miei link ed ha trovato il mio curriculum on-line.
È il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta a intervenire sulla necessità di accedere a notizie sulla professionalità di chi ti opera (NdS e chi ti fa la TAC o la RMN? E poi chi stabilirà quali sono i criteri per definire chi è professionale e chi non lo è?), sottolineando che questo metodo andrebbe esteso dalla sanità ad altre figure della pubblica amministrazione come «professori e funzionari».
Sempre in tema di pubblica amministrazione, il ministro ha voluto ribadire che in essa si deve entrare solo per concorso con un posto garantito per chi lo vince. «Chi ha creato precari – ha detto – e ha dato illusioni deve farsi una ragione che non è più possibile andare avanti così, come nella scuola dove la stragrande maggioranza dei docenti non ha mai fatto un concorso» (NdS l’attuale situazione di spiccata precarizzazione nasce dalla riforma del lavoro del precedente governo Berlusconi, qualcuno ricorderà lo scomparso Marco Biagi e la sua ri-elaborazione della normativa del lavoro dipendente e non, tanto osteggiata dall’opposizione dell’epoca).
Sono «sconcertanti le affermazioni del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che, partendo da un condiviso obiettivo di informazione ai cittadini e di valutazione, getta fango sui chirurghi italiani, accusandoli di essere anche macellai e di ammazzare le persone». Lo afferma Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, che boccia i toni e le parole utilizzati dal ministro Brunetta nella sua proposta – avanzata ieri a Radio Radicale – di pubblicare online i curricula dei chirurghi.