Riporto vari interventi in risposta alla proposta (o provocazione?) del ministro Renato Brunetta di cui avevo parlato qui, mi pare estremamente interessante (e sono del tutto d’accordo) con l’affermazione del cardinale Martini (riportata alla fine del post)
Cimo-Asmd
Dai fannulloni siamo passati ai malaticci e adesso ai macellai. Tutte espressioni inusuali e non degne di un ministro della Repubblica, almeno della Repubblica che c’è stata consegnata da Einaudi”. E’ il commento di Stefano Biasioli, presidente nazionale della Cimo-Asmd, alle dichiarazioni di ieri del ministro per la Pubblica amministrazione e innovazione, Renato Brunetta, che ha espresso la volontà di voler pubblicare online i curricula dei chirurghi, a partire dal 2009. Una proposta che, nelle intenzioni del ministro, dovrebbe ridurre i rischi per i pazienti di finire in ‘mani sbagliate’. “Brunetta – sottolinea in una nota Biasioli – si interessa dei curricula dei chirurghi, ma non ha fatto nulla per modificare i meccanismi di assunzione, oggi opachi, mentre dovrebbero essere garantiti da concorsi trasparenti come l’acqua di sorgente. Brunetta – aggiunge il numero uno della Cimo – è un provocatore che fa danni. Lo sanno quei 1.000 primari che, avendo 40 anni di contributi, hanno ricevuto 1.000 lettere di licenziamento, pur avendo solo 60 anni. Lo sa bene quel primario che per una polmonite di 10 giorni, contratta in servizio, ha dovuto pagare sull’unghia 1.900 euro, per colpa della legge 133”. L’affondo nei confronti del ministro non si esaurisce qui. “Brunetta – afferma il leader della Cimo – ha la responsabilità di quella legge, che ha tolto la certezza del riposo diurno anche ai chirurghi che hanno operato durante la notte. Non auguriamo né a lui né a nessun cittadino italiano – conclude Biasioli – di essere operato alle due del pomeriggio da un luminare della chirurgia, che abbia operato durante la notte e poi sia tornato di nuovo al mattino in sala operatoria”.
Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma
“La pubblicazione su internet dei curricula dei chirurghi è un’iniziativa inutile. Così come non serve a nulla proporre all’attenzione del Paese un tema assolutamente prioritario come quello della meritocrazia con frasi aggressive, inadeguate e crude. Anzi, rischia di provocare solo danni”. E’ il commento del presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma, Mario Falconi, alle dichiarazioni del ministro per la Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta, che due giorni fa si è pronunciato sulle singole capacità dei chirurghi e sulla necessità della pubblicazione dei loro curricula su internet. “Ricordo – sottolinea in una nota Falconi – che l’Ordine romano si batte da anni per perseguire gli stessi obiettivi che il ministro Brunetta vuole raggiungere lanciando sassi e provocazioni che rischiano di risultare tanto offensivi quanto terrorizzanti per un paziente. L’Ordine di Roma – aggiunge – ha da tempo avviato anche una serie di incontri con medici e cittadini davanti agli ospedali romani, condividendo con loro, un manifesto programmatico in cui tra i punti cardine ci sono proprio la meritocrazia come unico elemento di avanzamento di carriera nonché la certificazione e la trasparenza per tutte le attività svolte nelle strutture sanitarie del Paese. Così da consentire ai cittadini scelte consapevoli di cura”. Falconi rigetta anche le soluzioni avanzate dal ministro Brunetta per dare trasparenza alle capacità dei singoli e degli ospedali. “Non penso – sottolinea il numero uno dell’Ordine dei medici di Roma – che la semplice pubblicazione dei curricula su internet sia una soluzione bensì un percorso inutile e spesso fuorviante. Su questo punto sono del tutto condivisibili le osservazioni di Elio Guzzanti e Umberto Veronesi. Servono invece delle certificazioni, esterne, qualificate e imparziali, magari europee”, conclude.
FADOI, Federazione dei Dirigenti Ospedalieri Internisti
“I toni duri di un Ministro in un campo così delicato dimostrano la voglia di distrarre l’opinione pubblica sull’assenza di una politica sanitaria seria e serena per questo paese”. Lo ha dichiarato Antonino Mazzone – Presidente della FADOI – Federazione dei Dirigenti Ospedalieri Internisti relativa alla notizia che il ministro per la Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta intende mettere in rete i curricula dei medici chirurghi. “Noi come FADOI, Federazione dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, stiamo pubblicando sul sito i curricula come scelta volontaria e non obbligata dei Medici Internisti Ospedalieri ed anche le attività svolte negli Ospedali della Rete di Medicina Interna e non abbiamo alcuna difficoltà a rendere pubblica la nostra attività. D’altro canto però oggi è difficile comparare Ospedali ed Unità Operative per le peculiarità dei Pazienti e dell’organizzazione. Credo che sia difficilissimo – ha aggiunto il Presidente – comparare l’attività di Chirurgia e se una struttura abbia un’elevata mortalità nel 90% è colpa dell’organizzazione correlata spesso ai desiderata della politica e non solo del chirurgo. “Comunque se un paziente vuole sapere se il chirurgo si interessa delle patologie che tratta, basta andare su Pubmed ove sono elencati tutti i lavori di un certo peso che il chirurgo o il Medico ha contribuito a risolvere e a pubblicare negli anni. Il benchmark è difficilissimo già tra Unita Operative diventa impossibile tra i chirurghi o i medici in generale, manca un riferimento semplice affidabile e comparabile. Bisognerebbe ricordare al ministro Brunetta che come diceva il Cardinal Martini in epoca non sospetta l’Ospedale non è un’azienda, il paziente ammalato non è un cliente e la sanità è al di fuori dal mercato.