George Saade, della University of Texas Medical Branch a Galveston in un articolo sulla rivista Scientific American che «smonta» parecchi miti sulle future mamme, dando invece per altre una spiegazione scientifica.
LA FORMA DELLA PANCIA – Un pancione compatto e sporgente in avanti, come se la mamma avesse un pallone sotto la maglietta è di solito associato a un maschietto, invece se il pancione è più dilatato anche sui fianchi, ci si aspetta una femminuccia. Ma non è vero, spiega Saade, la forma del pancione dipende solo dai muscoli addominali della donna e da quanto gli ormoni abbiano fatto rilassare le articolazioni pelviche per fare spazio al feto.
L’ETÀ DEL PADRE – Ma non è tutto: leggenda vuole che solo l’età della madre sia dirimente per assicurarsi la salute del bebè; non è così, anche quando è papà ad essere anziano il bebè ha un maggior rischio di incorrere in certe malattie.
SOLLEVAMENTO PESI – È falso anche che sollevare pesi può determinare il distacco della placenta. Meglio non sollevare pesi perchè la gravidanza già impegna la schiena di mamma, ma non c’è un pericolo diretto per la placenta.
MASCHIETTI E APPETITO – C’è un fondo di vero sul fatto che chi aspetta un maschio mangia di più: uno studio mostra che i maschietti pesano di più alla nascita, forse il suo testosterone aumenta l’appetito della gestante.
BRUCIORI DI STOMACO – Un fondo di verità c’è invece sul fatto che se mamma avverte bruciore di stomaco vuol dire che il bimbo nascerà capellone. Uno studio su 64 gestanti ha in effetti trovato un nesso tra la chioma del neonato e il senso di bruciore della gestante: le mamme con forte bruciore nell’82% dei casi davano alla luce un bebè capellone.
Secondo gli esperti ciò è spiegabile scientificamente: gli estrogeni che possono causare reflusso esofageo (e quindi bruciore) controllano anche la crescita dei capelli del feto.
Di bufale gravidiche ho già parlato qui