Il caffè, introdotto in quantità moderata (300 mg di caffeina/giorno – con gli apparecchi domestici il volume del liquido aumenta aggirandosi sui 35-50 ml e la quantità di caffeina varia fra i 56,4-121 mg; nel caffè espresso del bar, invece, la quantità di caffeina si aggira fra i 55,1-110,6 mg) nel regime alimentare degli sportivi, oltre a essere un utile complemento al miglioramento della prestazione fisica può avere anche effetti salutistici generali, poiché contiene buone quantità di diverse sostanze antiossidanti.
“I benefici sull’attività sportiva determinati dalle bevande nervine, soprattutto caffè, tè e cioccolata, dipendono in primo luogo dal loro, sia pur differente, contenuto di tre sostanze metilxantiniche: caffeina, teofillina e teobromina” dichiara Michelangelo Giampietro, docente di Alimentazione della Scuola dello Sport del Coni di Roma.
“Gli effetti fisiologici e farmacologici della caffeina sono molteplici, non solo l’azione di stimolazione sul sistema nervoso centrale in grado di migliorare le capacità di concentrazione, ma comprenderebbero anche la riduzione della sensazione soggettiva della fatica e, quindi, il miglioramento dell’efficienza fisica”.