Pensionati, casalinghe e studenti sono i più presenzialisti negli studi dei medici di famiglia, secondo quanto suggeriscono i dati preliminari di un’indagine condotta tre il 2007 e il 2008 per conto della Federazione dei medici di medicina generale Fimmg dall’istituto di ricerche Swg.
A bussare con maggiore frequenza – dopo i pensionati – alle porte dell’ambulatorio sono dunque le casalinghe: il 9,2 per cento non lascia passare mai più di un mese e puntuale come un orologio si ritrova dietro la porta del dottore una o più volte. La stessa frequenza di visite riesce a mantenerla, a sorpresa , anche una buon numero di studenti: forse perché meno indaffarati, hanno più tempo da dedicare alla cura della salute. E nonostante la giovane età, l’8,4 per cento fa una capatina dal medico una o più volte al mese. Mai più adolescenti svagati e un po’ distratti, quella di oggi sembra una generazione di medicalizzati. Più degli adulti: fra gli imprenditori solo il 2,3 per cento bussa con regolarità alle porte del dottore. Così il 3,8 per cento dei professionisti, il 3,4 per cento degli autonomi, il 3 per cento degli impiegati e solo il 2,8 per cento dei dirigenti, forse presi da mille altri impegni. Gli operai, invece, fanno regolarmente i conti con acciacchi tipici di un lavoro usurante. Risultato: il 6,9 per cento si stende sul lettino del medico di famiglia una o più volte al mese.
NdS quando frequentavo lo studio di mio padre, medico di medicina generale in Campania, tutti ‘sti studenti e casalinghe non ne vedevo: ampissima prevalenza di pensionati che spesso – pareva di capire – venivano a far due chiacchiere con gli amici, come se fossero al bar 🙂
Mancanza di sacrifici!
Effettivamente il dato degli studenti sembra strano anche a me…. o forse e in aumento l’ipocondria?