La prevalenza della celiachia stimata è pari al 1-1,5% della popolazione. La celiachia può essere del tutto asintomatica o invece manifestarsi in età adulta o pediatrica solo con dolori addominali ricorrenti e/o con ritardo di crescita o bassa statura, calo ponderale, steatorrea, diarrea o stipsi e numerose manifestazioni extra-intestinali (astenia da anemia da carenza di ferro, folati o vitamina B12, iperparatiroidismo e osteopenia da carenza di vitamina D e calcio, displasia dello smalto dentario, tetania da ipocalcemia, emorragie e porpora da carenza di vitamina K, xeroftalmia da carenza di vitamina A, edemi da enteropatia protido-disperdente con ipoalbuminemia, ipertransaminasemia da epatite autoimmune, alopecia, dermatite erpetiforme, stomatite aftosa, ecc.). La celiachia può associarsi ad altre malattie autoimmuni e se non diagnosticata o non curata può essere complicata da coliti, linfomi e altre neoplasie del tenue e dell’esofago (Br Med J 2004, 329: 716-719).
Sono test diagnostici di screening per la celiachia la ricerca nel siero di anticorpi anti-transglutaminasi, anti-endomisio, anti-gliadina. Il gold standard diagnostico è la biopsia, mediante endoscopia, della mucosa del digiuno che appare appiattita e documenta all’esame istologico l’atrofia dei villi intestinali, l’iperplasia delle cripte e l’infiltrazione linfocitaria della lamina propria, lesioni reversibili escludendo il glutine dalla dieta. La celiachia non è più intesa come una patologia solo pediatrica in quanto attualmente l’età media di diagnosi è di circa 40 anni.
La determinazione degli anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio ha dimostrato una sensibilità del 78% ed una specificità del 100% per la diagnosi di celiachia (Br Med J 2007, 335: 1244-1247).
La biopsia intestinale mediante endoscopia per accertare la diagnosi può essere rifiutata dai pazienti in quanto esame invasivo e inoltre l’esito istologico riscontrabile nella celiachia è riscontrabile anche in altre patologie, ma esistono forme di celiachia sieronegative in cui la biopsia è determinante per la diagnosi. Perciò è stato proposto e validato un iter diagnostico che distingue i soggetti ad alto e basso rischio di celiachia in base alla sintomatologia riferita, proponendo quindi a coloro che presentano disturbi aspecifici come dolore addominale, dispepsia, nausea e vomito solo la determinazione degli anticorpi specifici, proponendo invece a coloro che presentano perdita di peso, anemia e diarrea la determinazione degli anticorpi specifici seguita sempre, anche in caso di loro negatività, dalla biopsia digiunale (Br Med J 2007, 334: 729).
La dieta priva di glutine è l’unica terapia efficace per la celiachia (www.celiachia.it). Il glutine è presente, ad esempio, nelle farine di frumento, orzo, segale, nel malto, crusca, pane, pasta, pizza, dadi da brodo, lievito di birra, birra, caffè solubile, olio di semi vari, margarina, formaggini, dolciumi, biscotti, cioccolate, gelati confezionati che quindi sono cibi vietati. L’avena non contiene glutine, ma può essere contaminata dal glutine. Così pure i cibi industriali preconfezionati o surgelati.
Sono cibi consentiti nella dieta: riso, mais, miglio, fecola di patate, grano saraceno, soia, tapioca, olio d’oliva, olio di mais e di arachide e di girasole, carni e pesce (non impanati con farine vietate), uova, verdura e frutta fresca, latte e derivati se non è presente un’intolleranza al lattosio secondaria, tè, caffè, spremute e succhi di frutta, vino.
L’associazione dei pazienti celiaci fornisce un’informazione dettagliata sui cibi permessi che di norma presentano sulle confezioni un logo con la spiga barrata attestante che il prodotto è privo di glutine (www.celiachia.it).
Il Sistema Sanitario ai sensi della legge n. 123 del 4 luglio 2005 fornisce gratuitamente ai soggetti con diagnosi accertata prodotti alimentari privi di glutine attraverso le farmacie cui si accede con prescrizione del medico curante facente riferimento al Decreto Ministeriale n.279 del 18 maggio 2001 e prevede la possibilità di fornire alimenti senza glutine nelle mense scolastiche, ospedaliere e di strutture pubbliche.
I centri di riferimento per la diagnosi e cura della celiachia sono indicati sul sito ufficiale della Regione Toscana, a questo link.
Ho scritto diversi articoli sulla malattia celiaca: li trovi tutti al tag celiachia.
HO UN BAMBINO DI 12 ANNI SONO ANNI CHE SEGNALO CHE MIO FIGLIO E’ TROPPO MAGRO STANCO IMMATURO PER L’ETA CHE HA FA TUTTO CON FATICA NON RIESCE A FARE ALCUNA ATTIVITA SPORTIVA E SEMPRE STATO SOTTOPESO ULTIMANTE GLI HANNO RISCONTRATO NELLE ANALISI DEL SANGUE CHE ABBIA IL MORBO DI CRON PER NON HA MAI AVUTO SCARICHE DI DIRREA O SANGUE IO hO sempre sostenuto E ANCHE SE NELLE ANALISI E RISULTATO NEGATIVO che LUI E CELIACO E SONO MOLTO ARRABBIATA CON I MEDCI PERCHE SE INSISTEVO SUL FATTO CHE IL BAMBINO NON STAVA BENE ROVINDANDOGLI PER ANNI “LA SUA VITA IN QUANTO E STATO UN PERCOSO DOLOROSO E FATICOSO” FINALMENTE SI SONO DECISi DI FARGLI ANCHE UNA GASTROSCOPIA MA IN TUTTI QUESTI ANNI DI INFERNO CHE GLI HO DATO IL “VELENO” SI STA AMMALANDO ORA HA ALLE MANI LA SINDROME DI RAYNAW E NON SO CHE ALTRO GLI STIA SUCCEDENDO SE NELLA GASTROSCOPIA RISULTA POSITIVO ALLA CELIACHIA E SPERIAMO DI si, e che non abbio il MORBO DI CRON. IO FARO UNA DENUCIA A TUTTI I MEDICI PER LA LORO SUPERFICIALITà E’ INCOPETENZA E ANCHE IMPORTANTE FAR CAPIRE CHE QUELLO CHE I MEDICI DICONO NON DEVE ESSERE PRESO CON ORO COLATO E DARE PIU ASCOTLO A QUELLO CHE DICE UNA MANDRE NON ACCUSANDOLA DI ESSERE ANSIOSA INTANTO MIO FIGLIO STA MALE DA ANNI E SI STA AGGRAVANDO QUESTA E UNA VERA INGIUSTIZIA NON E’ CHE MENTRE LA GENTE SOFFRE E SPENDE UN SACCO DI SOLDI PER ANDARE DAI COSI DETTI ILLUMINARI PER POI NON RISOLVERE NULLA E RISCHI DI PERDERE UN FIGLIO PER LA LORO INCOPENTENZA IO HO GIA PERSO UNA SORELLA E MENTRE LEI MORIVA E CI DICEVANO CHE ERA TUTTO SOTTO CONTROLLO IL PRIMARIO DEL POLICLINICO UMBERTO 1 STAVA FESTEGGIANDO IL CAPODANNO (TRAPIANTO AI POLMONI) RIPETO TUTTO SOTTO CONTROLLO IL GIORNO DOPO MIA SORELLA E’ morta LUI CONTINUA A FARE LA BELLA VITA COME TANTI ALTRI E NOI CONTINUIAMO A SOFFRIRE
Ciao Maria, mi dispiace tantissimo, anche io sto malissimo continuo ad avere il potassio basso, nonostante sia sierologicamente negativo, hanno trovato riduzione delle pliche di kerkring nel duodeno e un marsh 1 da biopsia duodenale, e positività al dimero beta DQ2, DQB1*02, quindi sono pure geneticamente positivo, ma questo non basta e mi tocca rimettermi di peso a dieto glutinata per irritare ancora di piu la mucosa itnestinale, cioè sono state escluse tutte le altre cause e questa sembra attendibile, e ancora non posso avere l’esenzione e mi dicono di star male, nonostante ogni 2 settimane vado al pronto soccorso a controllarmi il potassio e ogni giorno prendo 4-6 compresse di polase, rimane sempre al minimo, quando scende non ho forza di fare niente, è un inferno senza via di uscita…
Io mi sono stancato, tra poco esenzione o no mi metto a dieta aglutinata che sto molto meglio perchè tanto i soldi li spendo comunque tra visite e pronto soccorso ed integratori, a stento il mio lavoro in un laboratorio alimentare.
Siamo ridicoli in Italia.
In questo campo non esiste prevenzione.
Spero tuo figlio stia meglio ora.
Un in bocca al lupo ad entrambi.