L’Istituto oncologico europeo (Ieo) di Milano ha promosso il primo centro di alta specializzazione per il tumore dell’ovaio in Italia con l’obiettivo di occuparsi della paziente a 360 gradi, a partire dalla diagnosi fino alla terapia, passando attraverso il supporto
‘Il cancro dell’ovaio – spiega Nicoletta Colombo, direttrice del centro – e’ la prima causa di morte fra quelli ginecologici. Ogni anno in Italia ci sono 4.800 nuovi casi e quasi 3.000 morti. Si tratta di un killer silenzioso, che non consente di fare una diagnosi precoce. Per questo – aggiunge – la nostra sfida e’ quella di migliorare la sopravvivenza delle pazienti’.
Nell’ospedale milanese vengono trattati 80 casi l’anno (nei piu’ grandi centri statunitensi la media e’ 100), anche se altre 80 pazienti vi approdano con cicli di chemio alle spalle e situazioni cliniche peggiorate da percorsi di cura inadeguati. Il 75% delle donne, spiegano i medici, scoprono il cancro in una fase gia’ avanzata, quando ha attaccato anche altri organi dell’addome. Di queste pazienti, solo il 30-40% guarisce, mentre il 60% puo’ solo sperare di trasformare il tumore in una malattia cronica con cui convivere, con un’aspettativa di vita che si aggira intorno ai tre anni. Il centro offrira’ alla donna un supporto multidisciplinare, ‘ma che fara’ anche ricerca ed educazione nei confronti dei medici di domani’, proprio come accade nell’analogo centro statunitense di Baltimora, nato quattro anni fa presso l’ospedale Johns Hopkins, la cui positiva esperienza e’ stata sottolineata dal direttore Robert Bristow.