crimini bianchi: altre critiche

Dure critiche dell’Associazione dei medici accusati ingiustamente di malpractice (Amami) alla fiction Crimini bianchi di Mediaset. Una serie Tv, rileva l’associazione in una nota, “in cui i medici sono visti come criminali da punire, nemici da ‘incastrare’, come recita il testo dello stesso trailer, che già la dice lunga sul taglio della serie. Una serie non solo non imparziale, come potrebbe esserlo una che vede anche gli aspetti positivi, i medici corretti e la medicina che funziona, ma un serial che sembra voglia appassionare la gente contro i medici e la sanità, un po’ come nei film western anni 40-50 made in Usa contro i pellerossa o, peggio, come nei gangster movie contro i cattivi criminali”, accusa Amami. Insomma, rileva il presidente dell’associazione Maurizio Maggiorotti, “già travolti sempre più da cause in sede penale e civile, proprio quando si era alla ricerca di ricucire un rapporto di fiducia medico-paziente, distrutto da inaccettabili episodi di malasanità raramente dipendenti da colpe dei nostri specialisti, ora ci troviamo a doverci difendere anche dalle fiction”. Un attacco, rileva, che avviene “a fronte delle intenzioni dichiarate dal Governo di ridurre la piaga di centinaia di migliaia di casi di contenzioso annuo inutile (il 75-80% delle vertenze si conclude con l’assoluzione o viene archiviato) e dannoso per le casse dello Stato, nonché per la salute dei medici innocenti e delle loro famiglie”. Maggiorotti richiama l’attenzione sul potere della televisione. “Il pubblico italiano – dice – sarà ulteriormente condizionato da questo serial che getterà fango sull’intera categoria, e causerà senz’altro un’impennata di cause contro i medici”. Da qui la proposta: “gli organismi che ci tutelano e i sindacati chiedano al Garante per le Telecomunicazioni se non al Parlamento o al Governo o, perché no, alla magistratura, di fermarne la messa in onda.
Non parliamo – continua Maggiorotti – di diritto di cronaca, che tra l’altro va fatto con imparzialità anche per le assoluzioni e i fatti positivi, ma di fermare perlomeno i tentativi di diffamazione”. Anche di questo, assicura Amami, si parlerà durante il IV congresso nazionale dell’associazione dal titolo ‘Medico e paziente: punto di svolta’, previsto a Roma, dal 26 al 27 settembre.

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