faccio questo lavoro da (oramai molti) anni: ricordo ancora bene che, pochi anni fa, non avevo mai fatto un ecocolordoppler delle vene del collo per valutare la presenza di trombosi.
Da alcuni anni c’è stato l’exploit, è uno degli esami più richiesti, verosimilmente in relazione all’incremento del posizionamento di cateteri venosi centrali (CVC): ne faccio tanti di questi ecocolordoppler ma ancora non so bene cosa dire al paziente quando (spesso) trovo una trombosi (CRT – catheter related thrombosis) .
Lo studio – recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Lancet – conferma i miei dubbi: c’è ancora da studiare e valutare i pro ed i contro degli esami (e delle tempistiche giuste per la diagnostica) e delle terapie (e della loro durata)
Future research should focus on optimal strategies for prevention, diagnosis, treatment of CVC occlusions and catheter related thrombosis, and the role of new thrombolytic agents in clinical practice. Effective prophylactic measures have not been established. Despite the consensus that CRT mandates immediate anticoagulation therapy, there is considerable variation in the treatment of patients who require central venous access for long periods of time.
Baskin JL et al
Management of occlusion and thrombosis associated with long-term indwelling central venous catheters.
Lancet. 2009 Jul 11;374(9684):159-69.
ciao. ti ricordi di me?
io l’ho tolto proprio x chè si stava ‘incrostando’. interessa?
ciao doc
potrebbe essere che mi ricordi, ma sai com’è, la privacy . . . .
🙂