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dal 2015 Italia costretta a importare medici

Dal 2015 si aggiungerà anche la voce medici all’elenco delle importazioni del Belpaese.
“Entro il 2015 – rivela Sabino De Placido, professore di oncologia medica all’Università degli Studi Federico II di Napoli – l’Italia non avrà abbastanza medici per coprire il fabbisogno e dunque saremo costretti a importarli dall’estero”. La colpa, a detta degli oncologi, è “delle politiche troppo rigorose e miopi sul numero chiuso alle Facoltà di Medicina. Una strategia – spiegano – che non tiene conto delle reali necessità del Paese, ma solo delle capacità formative degli atenei, in rapporto ai fondi a disposizione”. L’Italia non sarà certo il primo Paese a rimanere a secco di medici. “La prima grande nazione a fare i conti con un numero insufficiente di camici bianchi è stata la Gran Bretagna, seguita ora anche dalla Spagna. E le conseguenze – continua De Placido – già si sono viste, e sono negative”. Gli esperti rivelano infatti che le importazioni prossime venture di camici bianchi in Italia non potranno avvenire da nazioni vicine a noi geograficamente e per formazione, ma verosimilmente “da Paesi dell’Est del mondo, per esempio India, Pakistan o Cina. Ma la loro formazione sarà diversa o tarata su altre malattie diverse da quelle più diffuse sul nostro territorio. Dunque ci troveremo a fare i conti con problemi reali se non si corre ai ripari. Anche perché – concludono – per completare la formazione di un medico ci vogliono dieci anni. Capiamo che la politica si interessa a questioni più vicine nel tempo, ma anche questa va affrontata”.

Riflessioni personali: quando m’iscrissi alla facoltà di Medicina non c’era il numero chiuso e si laureava in tempo circa il 10% degli studenti con elevato tasso di abbandono degli studi, il problema della sotto-occupazione era molto vivo, presente . . . .
Poi è arrivato il numero chiuso e gli effetti si vedono (più al Nord, meno al Sud): non conosco medici disoccupati, a meno che non scelgano volontariamente di non lavorare . . .

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'

View Comments (15)

  • il problema dell'occupazione esiste eccome!!!io di medici disoccupati o con contratti da fame ne conosco eccome!!!

  • cara SIlvia
    ho in mente la mia situazione e quella di mia sorella, qualche anno fa, da neo-laureati in Campania: assolutamente non paragonabile (ovvero peggiore) a quella che vedo ora, qui in Toscana dove tutti i medici che conosco (nessuno escluso) lavora e so quanto guadagnano (nessuno fa la fame)
    Certo ci vuole del tempo prima inserirsi, soprattutto in pianta stabile, ma tra i (tanti) colleghi che conosco qui a Firenze e dintorni nessuno se la passa veramente male

  • Ci sono già un esercito di quarantenni disoccupati/occupati in guardia medica( stipendi da favola!) specializzati che starebbero appunto aspettando che i vecchi settantenni si levassero dal c...in più tra 5 anni si formeranno uno squadrone di nuovi specializzati, visto che si programmano già un considerevole numero di posti ogni anno a sacrificio delle reali possibilità di formazione pratica del singolo specializzando.Beh!Prima raschiamo il barile e poi parliamo di problemi di occupazione!

  • purtroppo la situazione è tutt'altro che rosea: l'invecchiamento della popolazione sta sovraccaricando il sistema, per cui forse è finito il tempo delle risorse (sanitarie) disponibili illimitatamente per tutti

    mi viene anche da pensare che se tutti avessimo un comportamento corretto (obesità, diabete, fumo di sigarette, costi sociali generati dagli incidenti stradali) ci sarebbero tanti più soldi per chi si ammala per sventura e non, in qualche modo, per propria responsabilità

  • La pura e sacrosanta verità è che anche per l'invecchiamento della popolazione le esigenze sanitarie di personale sono legate quasi esclusivamente al settore infermieristico! Lo stato dovrebbe aumentare il numero chiuso per i nuovi infermieri! Gli sviluppi patogenetici di un soggetto anziano spessissimo sono prevedibili anche da un buon infermiere e cmq dopo la diagnosi e a parte controlli ridicoli di pochi minuti, và tutto in mano a loro, salvo complicazioni.I medici invece si trovano il pronto soccorso intasato da codici bianchi ed ipocondriaci!

  • questo perchè il filtro della medicina del territorio tende a funzionar poco (a mio giudizio) . . .
    anche perchè in ospedale la medicina difensiva funziona meglio !

  • le cifre mi lasciano perplesso perchè "fanno a pugni" con altre prese da statistiche ufficiali (ora non ho con me il link, ma appena posso cercherò di trovarlo). il numero di medici in attività è MOLTO ALTO e negli ultimi anni è pure cresciuto di anno in anno, i concorsi non sono molti, molto meno degli aspiranti, le occasioni di lavoro al di fuori dei concorsi sono assai scarse.
    Credo che se anche non si laureasse/abilitasse nessuno per uno o due anni la situazione, tale è la pletora medica, non cambierebbe di una virgola.
    il Professore che ha fatto questa esternazione, a mio avviso, o è male informato, o non si è fatto capire, oppure...

  • caro peppiniello
    grazie per il tuo intervento, attendo con piacere che tu pubblichi i link di cui parli.
    Di fatto, e mi ripeto, qui in TOscana dove lavoro attualmente medici disoccupati non ne esistono.
    Il precariato è diffusissimo, soprattutto nei primi anni post-laurea, ma poi quasi tutti i miei colleghi, dopo pochi anni, sono strutturati a tempo indeterminato

  • Cercherò di spiegarmi,perchè l'argomento è osticoper chinonè dentro le "segrete-cose" della medicina:
    -per lavorare come medico nel servizio-sanitario,ospedale, Medico-di-famiglia, Guardia-Medica,la laurea-per legg!- non basta; serve un ulteriore titolo di studio,post laurea
    -questi titoli post laurea non sonoad accesso-libero,ma strettamente controllato, piùom eno i 2/3 del numero dei laureati.
    Capiamo bene che "aumentare-i-laureati" lasciando inalterati i posti post-laurea nonrisolverebbe il problema

  • al tempo stesso, e non per far polemica, aumentare i posti post-laurea non avendo le risorse rischia di esser poco fattibile; indubbiamente meglio sarebbe ridurre gli sprechi il che potrebbe liberare risorse per rimpolpare gli organici, sempre più carenti . . .

    Avrai, forse, letto l'allarme avvocati in esubero di qualche giorno fa: un problema che non colpisce pertanto solo i laureati in medicina . . .

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