dare il controllo agli ippopotami

bella, la vignetta del new yorker!
E sembra proprio l’unica cosa da fare a leggere la notizia, orrenda, del comportamento inqualificabile di due colleghi (solo uno? Ne parlavo con il mio amico avvocato, proprio ieri: se io fossi il responsabile del turno e l’aiuto/specializzando prendesse iniziative non autorizzate ed io m’imponessi – in quanto responsabile momentaneo dell’attività diagnostico/terapeutica/chirurgica – ed il collega m’aggredisse fisicamente prendendomi per il collo cosa dovrei fare ? Lascio che effettui il parto con il taglio cesareo come pretenderebbe, non avendone diritto? Mi difendo e lo scazzotto ? Chi ha ragione ? Come s’inserisce, in una delicata situazione come questa, la considerazione ed il rispetto verso i pazienti – due, mamma e figlio che sta per nascere – e la difesa personale del professionista che viene fisicamente aggredito?) che sono venuti alle mani danneggiando addirittura la sala operatoria.
Cinque medici indagati dalla magistratura: i due ginecologi protagonisti della lite, Antonio De Vivo, ginecologo di fiducia della partoriente, e Vincenzo Benedetto, ginecologo di turno quella mattina, che hanno litigato sulle modalita’ più idonee per portare a termine il parto; il direttore dell’unita’ operativa e i due chirurghi (intervenuti in secondo tempo, a causa della lite, chiamati a fare il loro lavoro e che si troveranno a doversi difendere, probabilmente non avendo alcuna colpa, da accuse di malpratica) che hanno effettuato il cesareo.
A leggere il codice deontologico medico sono più gli articoli violati di quelli rispettati (per quanto si può evincere dagli articoli dei giornali), in questa pessima vicenda.

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