ne sono pienamente convinto, non vedo controindicazioni, le tecnologie sono già mature ma i tempi di attuazione sembrano esser più lunghi del preventivato (e spero, vivamente, di esser smentito)
La Sanita’ elettronica puo’ dare un significativo apporto al governo clinico, permettendo di condividere e recuperare informazioni, ricostruire la storia clinica del paziente, ridurre il rischio di errore con un risparmio di circa 40 minuti per ogni intervento di diagnosi. E’ quanto è emerso nel corso del Convegno sull’e-health organizzato ieri da Regione Veneto e Medmatic@. ‘Gia’ da 5 anni abbiamo messo in pista progetti di Sanita’ elettronica – spiega Giampaolo Stopazzolo, Presidente Medmatic@ e Direttore Sanitario Azienda Ilss 5 Vicentino – ‘merito di un finanziamento privato di 6 milioni di euro elargito della Fondazione Cariverona che ci ha permesso di digitalizzare tutte le procedure e di ‘istituzionalizzare’ il teleconsulto fra medici, il mezzo piu’ efficace per far si’ che i diversi specialisti si confrontino velocemente e in tempo reale, analizzando insieme i dati del paziente che hanno ricevuto’. Dello stesso parere anche Sandro Sandri, Assessore alla Sanita’ del Veneto, regione all’avanguardia nella realizzazione di progetti di e-health, sia per quanto riguarda l’integrazione dei sistemi informativi sanitari, sia per le soluzioni di telemedicina adottate, come quella del teleconsulto neurologico e per l’infarto al miocardio. ‘Il punto fondamentale da perseguire – ha dichiarato – e’ mettere in rete i miliardi di dati rendendoli condivisibile e leggibili ovunque, in qualsiasi parte di Italia, a prescindere da dove si trovi fisicamente il paziente’. ‘Tra gli obiettivi primari, la formazione di un fascicolo sanitario personale, una cartella clinica elettronica che funzioni come una carta di credito, leggibile ovunque e che il paziente possa portare con se’.