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Decreto Legge 112 del 25 giugno 2008 “Decreto Brunetta”

Parte del testo del Decreto Legislativo 112 del 25/06/2008 “Decreto Brunetta”
Leggi anche la circolare esplicativa riguardo al decreto e la
circolare ministeriale indirizzata alla Corte dei Conti
Articolo 71
Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni
1. Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei primi dieci giorni di assenza e’ corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennita’ o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonche’ di ogni altro trattamento accessorio. Resta fermo il trattamento piu’ favorevole eventualmente previsto dai contratti collettivi o dalle specifiche normative di settore per le assenze per malattia dovute ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day hospital, nonche’ per le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita. I risparmi derivanti dall’applicazione del presente comma costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono per gli enti diversi dalle amministrazioni statali al miglioramento dei saldi di bilancio. Tali somme non possono essere utilizzate per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa.
2. Nell’ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica.
3. L’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative. Le fasce orarie di reperibilita’ del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, e’ dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi.
4. La contrattazione collettiva ovvero le specifiche normative di settore, fermi restando i limiti massimi delle assenze per permesso retribuito previsti dalla normativa vigente, definiscono i termini e le modalita’ di fruizione delle stesse, con l’obbligo di stabilire una quantificazione esclusivamente ad ore delle tipologie di permesso retribuito, per le quali la legge, i regolamenti, i contratti collettivi o gli accordi sindacali prevedano una fruizione alternativa in ore o in giorni. Nel caso di fruizione dell’intera giornata lavorativa, l’incidenza dell’assenza sul monte ore a disposizione del dipendente, per ciascuna tipologia, viene computata con riferimento all’orario di lavoro che il medesimo avrebbe dovuto osservare nella giornata di assenza.
5. Le assenze dal servizio dei dipendenti di cui al comma 1 non sono equiparate alla presenza in servizio ai fini della distribuzione delle somme dei fondi per la contrattazione integrativa. Fanno eccezione le assenze per congedo di maternita’, compresa l’interdizione anticipata dal lavoro, e per congedo di paternita’, le assenze dovute alla fruizione di permessi per lutto, per citazione a testimoniare e per l’espletamento delle funzioni di giudice popolare, nonche’ le assenze previste dall’articolo 4, comma 1, della legge 8 marzo 2000, n. 53, e per i soli dipendenti portatori di handicap grave, i permessi di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
6. Le disposizioni del presente articolo costituiscono norme non derogabili dai contratti o accordi collettivi.

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'

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  • Lavoro per la PA da ormai 11 anni. La commistione tra politica e gestione è fortissima; non conosco un dirigente ASL che non sia stato "scelto" dai vertici a loro volta nominati dalla regione. I concorsi sono programmati: pubblicati solo quando si sa già il nome del vincitore. I contratti a termine sono stipulati dagli amministratori ad i loro conoscenti ed amici. Ho presentato domanda di mobilità, mi è stato chiesto il nome del partito che voto perchè il direttore dell'ASL (è lui che mi fece la domanda) deve fidarsi dei suoi collaboratori.
    Le gratificazioni ed i premi in denaro sono solo per gli amici, si assiste a spartizioni di denaro pubblico immotivate e discriminatorie.
    La copertura degli incarichi esula dalla competenza, anzi è molto più manovrabile un ingegnere al bilancio che è costretto a firmare atti di contabilità pur non capendo nulla che affidare l'incarico ad un laureato in economia e commercio.
    I mali della PA non si colpiscono con il DL 112, ma responsabilizzando e sanzionando gli amministratori che tutto fanno tranne perseguire l'interesse pubblico.
    Perchè attualmente gestire un ente locale è un po' come avere una propria impresa senza rispondere delle perdite di gestione!!

  • mi viene un colpo a leggere cosa pensavo fosse il minimo... se sei malato non esci... se non puoi lavorare, tanto meno puoi andare in giro.... e se devi andare a fare delle visite mediche da sempre esistono i certificati medici che ti permettono di farle anche in orario di controllo...
    è veramente scandaloso come "funziona" il lavoro in italia..
    chi meno fa è premiato, chi si spacca il di dietro invece viene punito perchè fa troppo.. e sopratutto non viene assolutamente premiato per il lavoro che fa...
    [...]Perchè attualmente gestire un ente locale è un po’ come avere una propria impresa senza rispondere delle perdite di gestione!![...]
    non è un po come gestire.. è proprio gestire.... in italia il pubblcio è una manna dal cielo, non puoi essere licenziato, puoi fare cosa vuoi, acnhe se vai in perdita nessuno paga (se non i cittadini).....
    chissà poi perchè gli imprenditori italiani (sopratutto quelli piccoli) non riescono a vivere... visto che per loro se sei malato ci perdi e basta... se sei in perdita, ci perdi e basta.. se lavori male ci perdi e basta...... tutte belle cose che non succedono nel pubblico.. a tutti i livelli (sopratutto i responsabili.. o presunti tali visto che in italia non esistono responsabili.. neppure per stragi....)

    che paese di m....... e il pubblcio è solo uno dei problemi.. poi c'è il lavoro non pubblico, i politici, le tasse, la tv.. i giornalisti o presunti tali... la giustizia....

    qualcuno riesce a trovare qualcosa che funzioni in italia? non dico che funzioni bene, ma che funzioni... persino la mafia ha problemi in italia...

  • assolutamente d'accordo su ogni cosa nasosan.. anche se diranno che è tutto un luogo comune! é la pura verità.. e prima riusciamo ad indignarci, TUTTI, prima si potrà entrare nell'ordine di idee che qualcosa possa cambiare..

  • Brunetta è un professore universitario. Appartiene alla categoria di dipendenti pubblici più privilegiata in assoluto, che, infatti, è esclusa dal decreto. Chi ha frequentato una università statale sa di cosa parlo. Non ci sono mai! E al loro posto, a lavorare per loro, una marea di ricercatori precari e malpagati.

  • Questo decreto mette in difficoltà soprattutto chi vive da solo e non ha una rete sociale a cui appogiarsi. Non pensavo che la politica "della famiglia" venisse portata avanti anche in questo modo...
    In particolare chi é solo e ha bimbi piccoli penalizza anche loro, se si ammala, niente scuola, niente parchi, sport, chissà se si mangia. Quello magari sì: pizza a domicilio pranzo e cena finchè non si guarisce.

    @ nanosan: Il certificato medico permette di uscire per la visita medica, non per andare in farmacia, per ritirare un referto e nemmeno per fare la spesa o per andare a pagare un qualcosa in scadenza.

  • il tema è caldo e mi sembra necessario esprimere il mio parere: sono medico (quindi parte in causa per il rilascio certificati malattia) e per scelta non ho fatto concorsi, lavoro in libera professione (quindi il mio stipendio dipende rigorosamente da quanto lavoro: se non lavoro, come mi è capitato in passato per motivi di salute, non guadagno: lo stimolo più forte a lavorare, più di qualunque visita fiscale o controllo!).
    Pertanto la considerazione di chi non può andare a lavorare ma si preoccupa di non poter far la spesa mi fa un pò sorridere: i malati veri li vedo, quotidianamente, e non si preoccupano di non poter pagar le bollette (io le pago tutte via internet, da casa) ma del loro stato di salute!
    Se posso andare al supermarket (che, in città soprattutto sono aperti anche fino alle 21 e con orario continuato) forse ho energie anche per andare a lavorare . . .
    Non voglio generalizzare, ma è evidente che bisogna pur creare delle regole che siano rispettate, qualcuno ne pagherà un prezzo, la collettività ne trarrà (a mio giudizio) indubbi vantaggi

  • la norma che mi pare più assurda riguarda la destinazione delle somme "non pagate" ai dipendenti malati.
    Anche prima del decreto legge c'era comunque un sistema di controllo che prevedeva la non corresponsione delle somme relative alla produttività ai dipendenti non presenti per almeno il 30% delle ore mensili, tali somme però finivano in un fondo da redistribuire a fine anno a tutti i dipendenti. Mi sembrava logico, perché se io sono assente, qualcun altro comunque svolge il mio lavoro. Invece ora le somme finiranno nel bilancio in attivo dell'ente...
    Come dire: I vertici sprecano soldi in divani di pelle e consulenze esterne? Poco male: basterà diffondere un po' di virus influenzale nell'aria e i buchi di bilancio verranno coperti dalle malattie dei dipendenti!"

  • ma che cosa assurda!
    ditemi ora come posso fare io.
    soffro di attacchi di panico e sindrome depressiva. gli attacchi di panico che ho mi fanno a volte mancare totalmente l'ossigenazione e spesso cado in terra priva di sensi. sono in malattia dal 9 giugno e mi è stata protratta fino al 3 agosto pochi giorni fa. il mio compagno è fuori per lavoro dal lunedi al venerdi. sono sola con una bambina di quasi 2 anni. la mattina la porto al nido e alle 16.30 la vado a riprendere. non ho nessuno vicino di fidato, o parenti, che mi possano dare una mano. come oggi (solo) ho saputo la notizia sono stata malissimo. cercavo di scervellarmi per avere una soluzione. e sapete tutto questo anche per cosa è stato fatto? per colpa della mandria di idioti che si approfittano della malattia per stare a casa senza fare nulla e riposarsi. ed invece noi poveracci a casa a star male. per quel che mi riguarda anche il solo andare a prendere mia figlia a nido comporta grossi problemi. che idiozia!

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