ecografia ostetrica: non sempre rivela le malformazioni

Un bimbo su 10 nasce con malformazioni che solo in sei casi su 10 sono visibili dal ginecologo al momento dell’ecografia morfologica, effettuata di routine alla ventitresima settimana di gestazione.
Sono alcuni dei dati riferiti da Claudio Giorlandino, presidente della Societa’ Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale (SIDiP). “Purtroppo – spiega Giorlandino – i futuri genitori sono male informati, si aspettano troppo da un’ecografia e spesso questo porta a denunce dei ginecologi, in aumento in Italia del 12% negli ultimi anni. Le denunce di genitori per il problema delle malformazioni alla nascita, difficilmente quantificabili, si traducono, pero’, in un nulla di fatto nel 90% dei casi”.
“Le malformazioni fetali sono 50mila, tre nati su 100 in Italia presentano anomalie maggiori, ad esempio labbro leporino o mancanza di un arto, 6-7 su 100 piccole malformazioni, per un totale di un neonato su 10 che nasce con una malformazione. L’ecografia morfologica – prosegue il ginecologo – aiuta a scovare molte di queste malformazioni ma non tutte, per esempio prima della XXIII settimana di gestazione solo due su 10 sono visibili, sei su 10 alla XXIII (ovvero 4 malformazioni su 10 non sono visibili con gli strumenti); inoltre altre malformazioni possono comparire anche in fasi successive della gestazione, precisa l’esperto. E le anomalie piu’ piccole non si vedono che nel 20% dei casi”.
“Molto dipende dall’esperienza del ginecologo che fa l’ecografia – conclude Giorlandino -, che deve essere esperto di diagnosi prenatale e nell’uso di questo strumento. Ma anche la donna deve sapere che, malgrado l’avanzamento tecnologico che oggi permette anche di vedere il visino del bebe’ e i suoi movimenti, l’ecografia non riesce a mostrare tutto”.

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