Una affermazione che mi sorprende, non poco, da parte di una giovane (sul serio, una ragazzina di poco più di dieci anni) paziente che ho visitato . . .
Leggo l’età sul programma di refertazione, penso al solito esame di troppo, invece devo cambiar idea: patologia (pregressa) seria, la giovane fanciulla deve esser sottoposta a controllo periodico, direi più che motivato.
Appare molto tranquilla, fa qualche domanda a fine visita, mi sorprende con il come fa a capirci qualcosa?
A volte ci ripenso, il ricordo degli anni spesi per formazione mi è ben impresso: 6 anni di studi per la laurea, 5 anni di studio / lavoro per la specializzazione durante la quale ho scelto di approfondire, per poi dedicarmici completamente, l’ecografia e l’ecocolordoppler vascolare.
Molti anni spesi in studio, formazione teorico-pratica, frequenza di corsi di approfondimento, tanti soldi e migliaia di ore dedicate all’apprendimento ed alla pratica di una disciplina specialistica: eppure capita sempre più di frequente che la persona che viene a visita già sappia tutto: manco inizi a parlare che già t’interrompe con
Devo far la colonscopia !
M’ha visto lo stomaco (come se vedere significasse, automaticamente, capire tutto!) ??
Il colon: tuttapposto ?
I reni: tutto bene ?
La vescica, come sta ?
Devo far la TAC (già sa, l’utente medio, qual è l’approfondimento più indicato per il sospetto o la patologia di cui sto ragionando) !

Di recente ho visitato un altro, giovane, paziente che mi diceva: dovreste (voi medici) distruggere tutti i computer con cui navighiamo (noi pazienti) su internet a ricercar informazioni !

Di sicuro internet qualche danno l’ha fatto, resto dell’idea che comunque è un prezioso strumento di conoscenza ed approfondimento, gravato da problematiche di autorevolezza non facilmente gestibili dall’utente generico !
Chapeau: una giovanissima paziente, che ha già dovuto sperimentare la malattia, in una forma seria, ha colto la complessità dell’attività medica con tutte le implicazioni del caso.