ma direi anche facebook ed i poliziotti, i vigili del fuoco, gli insegnanti e qualunque categoria lavorativa di particolare interesse pubblico.
Leggo di questi colleghi, sia medici sia infermieri, sospesi dal servizio perchè identificati in alcune foto goliardiche scattate al lavoro (reparto di rianimazione) e pubblicate su Facebook.
Fumare, mi spiace dirlo da non fumatore accanito, in ospedale non è del tutto vietato: possono esser identificati, sui luoghi di lavoro, degli ambienti ove è consentito di fumare. E fin qui nessuno scandalo se non quello del rendere pubblico un atto privato, opinabile ma non necessariamente vietato (fumavano dove non avrebbero dovuto? O erano nel locale identificato come fumoir del reparto?).
Invece la scenetta comica ripresa nel bel mezzo del reparto di rianimazione la può capire (non giustificare, sia ben chiaro) solo chi vive, quotidianamente, la normalità dell’ospedale: lungi da me cercare giustificazioni a tale comportamento, ma forse ci sono atti più gravi che la passano liscia e questa, che tutto sommato è una leggerezza mi pare sia stata sanzionata con estrema durezza !
Meditate, colleghi medici ed infermieri, meditate . . .
di Facebook, che va molto di moda sui mezzi d’informazione, ho già parlato in questi articoli; leggete, in particolare, le linee guida AMA American Medical Association e questa inchiesta eseguita in forma anonima su come i medici utilizzano i social network.
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capisco che sia necessario prendere le distanze dai drammi e dalle tensioni che vedi giorno dopo giorno. forse se così non fosse, molti lavoratori entrerebbero ben presto in burnout. però in quelle foto incriminate i fumatori avevano sullo sfondo gente intubata non dietro a dei vetri. non mi sembra il caso di metterle su fb, specie se si vede dietro un paziente e poi, c'è di peggio sì, ma c'è anche di meglio. chi è in rianimazione non è un mobile, a volte sente con gli orecchi e non ha la forza di aprire la bocca x mettere al loro posto questi che c'hanno da tirarsi su di morale. loro.
concordo con quanto affermi, cara Cristiana, e non posso non ravvisare la leggerezza di chi fa (e non dovrebbe: personalmente ritengo che si debba sempre agire con la massima serietà nell'esercizio delle nostre funzioni) di queste cose e poi si diverte anche a pubblicarle su web
Riguardando le foto solo in due, riprese in cucina, si vede chiaramente la sigaretta ma non in quelle riprese nella stanza ove sono ricoverati i pazienti