Secondo uno studio, basato su dati raccolti a partire dal 2013, di Fondazione Scientifica-Culturale ITALIAN THYROID CANCER OBSERVATORY Foundation (ITCO Foundation) il 98% dei pazienti con diagnosi di tumore tiroideo è sottoposto a tiroidectomia totale.
La Fondazione Scientifica-Culturale ITALIAN THYROID CANCER OBSERVATORY Foundation (ITCO Foundation) è il primo osservatorio italiano sui noduli e sui tumori alla tiroide con un registro collaborativo multidisciplinare tra centri ad alta specialità e periferici.
In ambito endocrinologico i noduli alla tiroide sono una delle problematiche di maggiore frequenza: alla visita clinica (palpazione del collo) i noduli tiroidei si evidenziano nel 4-7% della popolazione generale mentre il rilievo ecografico di noduli non palpabili si riscontra tra il 20 e il 67% dei casi.
La maggior parte dei noduli tiroidei non cresce di dimensioni nel corso del tempo (circa l’85%) e rimane benigna (circa il 99%).
Negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’incidenza dei noduli tiroidei, prevalentemente per le forme tumorali meno aggressive (istotipo papillare) e per tumori con dimensioni inferiori a 1 centimetro, seguito da un parallelo aumento dei ca tiroidei, seppure non associato a un aumento nel tasso di mortalità.
Una parziale spiegazione a questo fenomeno è la migliore sensibilità e il facile accesso ai moderni mezzi diagnostici (in primis: l’ecografia) che ha sicuramente influito nell’evidenziare piccoli tumori che probabilmente non sarebbero mai cresciuti fino a divenire clinicamente evidenti inducendo possibili fenomeni di sovradiagnosi e sovratrattamento.
L’ecografia della tiroide, in un paziente con un nodulo, deve diventare un esame di normale uso, che permetta, anche attraverso l’uso dell’agoaspirato e dell’esame citologico, una fine caratterizzazione e la distinzione tra lesioni preoccupanti o meno.
Anche in caso di exeresi negli ultimi anni l’esigenza di un maggior rispetto per le strutture anatomiche ha portato all’affermarsi di una chirurgia meno invasiva e personalizzata: la tiroidectomia totale è consigliata in caso di tumori differenziati della tiroide, mentre in presenza di microcarcinomi papilliferi, tumori con dimensioni inferiori ai 10 mm e nei casi con prognosi favorevole, può essere possibile un intervento meno esteso attraverso la rimozione solo della parte interessata, riducendo il fabbisogno di terapia sostitutiva.
Qualora si procedesse alla tiroidectomia radicale la terapia sostitutiva con levotiroxina è la cura standard e bisogna sempre tener a mente che nel 20% dei casi di pazienti che hanno subito una tiroidectomia totale il trattamento con levotiroxina non garantisce di ottenere ottimali livelli di ormoni tiroidei.
Un recente studio italiano ha dimostrato che la formulazione liquida di levotiroxina sarebbe da preferire anche nei casi di ipotiroidismo derivanti da tiroidectomia totale avendo evidenziato la maggiore efficacia della formulazione liquida rispetto alle compresse sia per quanto riguarda i valori dei parametri ematici di Tsh e di ormoni tiroidei (T3 e T4) sia per quanto riguarda lo stato di benessere psicofisico del paziente.
Lombardi CP et al
Comparative study between the effects of replacement therapy with liquid and tablet formulations of levothyroxine on mood states, self-perceived psychological well-being and thyroid hormone profile in recently thyroidectomized patients.
Endocrine, 2016 Jul 7
Ho scritto vari articoli sulla tiroide e sull’ecografia del collo per la tiroide: sono tutti raggruppati qui.
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