Un estratto dell’articolo di Giorgio Bocca su l’espresso del 4 luglio 2008; ne ho parlato con un pò di persone che lavorano in aziende varie, in vari settori produttivi e di servizi: tutti hanno concordato che l’analisi del giornalista è drammaticamente vera . . . .
Non c’è padrone che, in nome della necessità e dell’efficienza, non arrivi prima o poi a una richiesta di obbedienza del sottoposto. Non assoluta, non immediata, ma se il sottoposto dice no a una richiesta del padrone un numero intollerabile di volte, il padrone non si dimenticherà il suo nome, tra i non collaborativi o tra i riottosi
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Ancora una volta quello che scrive Bocca è "drammaticamente" vero. Ma quello che è ancora più drammatico è che a scrivere queste drammatche verità sia rimasto , praticamente, l'unico. Forse perchè le carriere folgopranti, il successo di pubblico(vedi Pansa , Vespa o Mieli) e la "visibilità meditica "non si nutrino di verità, nè di vere qualità giornalistiche? Personalmente sono convinto che sia proprio così , e non solo nel mondo del giornalismo.
Paolo Cioli
grazie Paolo
ne approfitto per pubblicare un altro ancora più drammatico link ad un articolo di recente pubblicazione . . . .
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/vandali-banchiere/agenda-manager/agenda-manager.html
mi permetto, però, di dissentire: sono stato di recente a teatro a vedere Marco Travaglio; il suo spettacolo , se così si può chiamare, è una lacerante accusa contro il sistema vecchio e nuovo
nomi, cognomi e date
tutto nero su bianco
da vedere, per poi soffrire . . . .
http://www.youtube.com/watch?v=zYjWk-ouVms
La pubblicità padrona della stampa uccide il giornalismo ! L'ha ribadito Giorgio Bocca in occasione del Premio Amalfi, a lui consegnato nel giugno scorso. La maggior parte del mondo giornalistico non la pensa così , nè poteva essere altrimeti poichè la maggior parte di essi sono pubblicitari, grafici, esperti d'immagine, specialisti di tematiche artistiche, mediche o musicali cioè produttori e beneficiari del gigantismo giornalistico, che si regge sull'inbonimento dei lettori che non vanno informati, stimolati ad analizzare i fatti ,ma fatti sognare, fatti divertire , come in un etreno stato d'ebrezza, che si basa sulla menzogna globala che giova solo ai pochi ,veri padroni del mondo.
Paolo Cioli