Sembrerebbe di si secondo uno studio pubblicato su A Cancer Journal for Clinicians.
Gli autori, Otis W. Brawley della American Cancer Society, Donna Ankerst e Ian M. Thompson, ricercatori della University of Texas Health Science Center di San Antonio, ritengono infatti che gli screening per il cancro alla prostata sono lontani dal raggiungimento degli standard della sanita’ pubblica americana.
Secondo i ricercatori lo screening dovrebbe
– ridurre il rischio di morte per cancro alla prostata
– ridurre le sofferenze degli ammalati
– ridurre i costi per la sanita’
ma nessuno di tali obiettivi e’ stato raggiunto.
Dagli anni ’80 negli Stati Uniti le diagnosi di rischio per il cancro alla prostata sono piu’ che raddoppiate e anche se si è registrata una diminuzione del numero di morti per cancro alla prostata, e’ incerto se essa sia dovuta ad altri fattori, come ad esempio migliori trattamenti e non all’uso di test specifici (PSA).
Secondo gli autori, ci sono troppi cancri diagnosticati come poco pericolosi e che hanno scarso interesse clinico, ma che costringono il paziente a sottoporsi a stress fisici e psicologici.
I dati del National Cancer Institute’s Surveillance, Epidemiology, and End Results (SEER) stimano che negli Stati Uniti il 29 per cento dei bianchi e il 44 per cento dei neri hanno una diagnosi non necessaria del cancro alla prostata. La loro condizione non causera’ sintomi o problemi ma sono comunque etichettati come ‘ammalati di cancro’, con conseguenze negative per la loro salute psicofisica e per i costi della sanita’.
Per gli autori, nel futuro saranno necessari test diagnostici migliori, capaci di indicare il rischio reale di morte per il cancro alla prostata, per evitare diagnosi non necessarie.
morte per il cancro alla prostata: Come avviene, essendo ammalato appunto del cancro alla prostata, sono interessato al modo come avviene, dolorosa? X potermi preparare psicologicamente Grazie F B
caro Francesco
che domanda spinosa, non credo proprio di esser in grado di darti risposta.
Ma ti posso dire che il carcinoma della prostata è – generalmente – una tumore a lenta evoluzione: il dibattito attuale è proprio sulla utilità di diagnosticare tutto e sempre chè molto spesso non ce ne sarebbe bisogno in quanto si tratta di forme poco aggressive , come già sottolineano nell’articolo che parla di diagnosi non necessaria