La notizia è surreale, viene comunque data per vera: 70mila euro di richiesta di risarcimento danni per 10 minuti di grave depressione.
Mi chiedo: sarà, anche, per questo (per la conflittualità incrementale ed il rischio, ad essa connessa) che il 40% dei medici che attualmente esercitano la professione non ripeterebbe l’errore di studiare così a lungo per fare il dottore ?
Siamo così esposti alla persecuzione giudiziaria (ricevo sempre più informative su assicurazioni, varie ed eventuali, da sottoscrivere: alias esci di casa con il giubbotto anti-proiettile, ogni mattina di lavoro potrebbe diventar quella che ti cambia la vita – anche se sei un valido e scrupoloso professionista – se ti capita di commetter l’errore giusto o semplicemente di incocciare nel paziente sbagliato) da renderci scontenti della scelta fatta chi se n’avvantaggia ?
Un ruolo così delicato, un lavoro così impegnativo che quotidianamente deve gestire la più importante delle risorse (la salute umana) può esser afflitto da un tale, diffusa, rilevante malcontento ?
Quale l’impatto sui livelli qualitativi del servizio erogato ?