icchè_c_é

che – in dialetto fiorentino – significa che succede?
Ho terminato la visita, ho già risposto alla domanda (paziente in follow-up oncologico, operata però nel 1999, iniziamo ad esser a distanza di sicurezza), ho già rassicurato la paziente e sto scrivendo la risposta (non sono passati più di 30 secondi): la paziente mi interrompe mentre sto scrivendo per chiedermi: che c’è ??
L’esperienza mi ha insegnato che la comunicazione deve esser ridondante, spesso accade che al paziente devi ripetere almeno tre volte che non ci sono alterazioni, esame negativo, tutto a posto; hai appena finito di dirlo che ti chiede ma il fegato ? ma la milza ? ma il pancreas ?
Una gran fatica, ma necessaria, a volte hai l’impressione che non si finisce mai di rassicurare il paziente che va via, spesso esco in corridoio per chiamare il prossimo e vedo che (il precedente) sta leggendo avidamente la risposta dell’esame, come se quello che ho appena finito di comunicare (ovviamente in termini semplificati, in pazientese) comunque non bastasse ……

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