propongo due riflessioni sul tema della morte: in questo articolo e suggerendo di leggere questo libro
M’interrogo, non trovo risposta (e se la trovassi non mi sentirei di applicarla urbi et orbi) . . .
propongo due riflessioni sul tema della morte: in questo articolo e suggerendo di leggere questo libro
M’interrogo, non trovo risposta (e se la trovassi non mi sentirei di applicarla urbi et orbi) . . .
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Buongiorno alcune giorni fa hai scritto un post in cui mi hai invitato ad leggere un articolo per poi farmi cambiare l’idea.. l’eutanasia sarebbe la morte a scelta propria, se penso bene non farei mai soffrire il mio cane e nella medicina veterinaria c’è la possibilità di fare la cosa giusta se l’animale in questione soffre tanto per niente. Nella medicina umana la situazione cambia non so perché, in fondo siamo tutti creature dello stesso Creatore.. riflettendo posso anche dire nessuno mi ha chiesto se voglio nascere, allora perché non posso andarmene quando voglio io? .. Credo quando uno desidera veramente di essere assistita per la propria morte, è il suo diritto a decidere. Ci sono tante persone che hanno questo desiderio dopo tanto tempo di sofferenze sono favorevole anche io. Per ora non mi trovo in questa situazione in cui dovrei decidere per me, per mela vita e sacra, ma penso che non direi mai MAI perché nel indomani potrei cambiare l’idea.
mi rendo conto che legiferare su un tema del genere è MOLTO complesso: devi stabilire una verità che sia unica per TUTTI . . .
io, da medico che DEVE curare, mi pongo il problema da due punti di vista: da eventuale malato terminale che chiede di scegliere e da eventuale medico curante che decide di assistere l'uscita di scena, eventualità quest'ultima che in Italia ed in tanti paesi configura attualmente un reato
e m'interrogo . . .
Scusa posso farti una domanda personale? Tu come medico non so lavori in un ospitale o sei un medico privato, presunto che lavori in ospedale, quando vedi un paziente dove si sa qui non c’è più nulla daffare.. non ti sei mai fatto la domanda “io potrei liberarlo definitivamente dal suo dolore”.. Ho visto morire lentamente il padre del mio marito, lui aveva un tumore al esofago inoperabile pian piano e diventato sempre più magro ( somiglia ad un ebreo nei tempi dei nazisti) incapace di alzarsi, incapace di mangiare .. nei suoi ultimi giorni aveva dolori da per tutto la schiena aperta era incapace di girasi.. qui mi domando perché non si po’ intervenire? Ha sofferto 3 mesi inutile ancora oggi dopo due anni mi stringe il cuore..
cara pif64rebecca
cert che puoi fare questa domanda:penso che bisognerebbe esser più rigorosi nell'applicare l'Art. 14 - Accanimento diagnostico-terapeutico
Il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti, da cui non si possa fondatamente
attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita.
ma il confine tra l'arbitrio del lasciar andare il paziente ed il tentativo di far qualcosa, ancora, per ottenere un miglioramento è molto evanescente, difficile dire con precisione quando è il momento di staccare la spina