lo sapete tutti, vero, che si è deciso di operare nel senso dell’appropriatezza ?
Ovvero di limitare, per legge, la prescrizione, a carico del SSN, di una serie, piuttosto corposa, di esami di diagnostica: ovviamente nella crescente tensione del rapporto medico/paziente, a cui contribuiscono tanti fattori, questo provvedimento del legislatore, concettualmente corretto, provoca ulteriori frizioni.
Al punto tale che un paziente ha menato il suo Medico di Medicina Generale che gli negava l’accesso, via SSN, ad una procedura di diagnostica sanitaria.
Come se non bastasse si rinfocola la guerra della ricetta tra specialisti/ospedalieri e MMG chè chi prescrive si vede imputato il costo della prestazione e se, poi, sfora il budget rischia che mamma ASL venga a chieder i soldini delle prestazioni inappropriate o in eccesso ….
Si diceva, sempre su questo mio blog, che è a rischio l’universalismo del SSN (aprile 2013: son passati quasi tre anni).
Lo conferma questo articolo, se n’è accorto pure Bersani (strisciante? ma sul serio?); lo sottolinea, cercando di sviar l’attenzione, pure il responsabile sanità Pd, Federico Gelli (30 MILIARDI di euro di tagli!).
La strategia appare perfettamente coerente con il metodo TINA: non sapete di cosa si tratta ?
Approfondimento sul blog di Alessandro Gilioli.
Fatevi una domanda – quando andate a cercare di prenotare via CUP un esame medico tipo ecografia, risonanza magnetica, TAC (ma anche tanti altri) – e datevi una riposta …
