è il drammatico film del 1991 sulla strage di ustica (bello anche lo spettacolo teatrale sullo stesso argomento I-TIGI di Marco Paolini) ed è anche il volto della capo-servizio di uno dei centri di diagnostica presso il quale lavorerò, per poco ancora, fino alla prossima settimana.
Mi hanno cercato loro, ripetutamente: siamo in difficoltà, i medici c’hanno abbandonato (ero stato contattato tramite un collega che aveva iniziato a lavorarci da qualche mese) per cui avevo dato disponibilità per una seduta a settimana, a partire dalla fine di giugno 2008.
Nonostante un contratto firmato non sono mai stato pagato; mi è capitato di incontrare colleghi che ci lavorano da tempo i quali lamentavano ritardi di pagamento di oltre sei mesi.
Ho scritto una e-mail chiedendo lumi (come mai non mi pagate? come mai nessuno si degna di avvisarmi che c’è un problema nei pagamenti? Dottore siamo spiacenti, sia paziente, presto tutto si sistemerà!): silenzio tombale, da parte dei responsabili, è la reazione alla mia comuncazione scritta.
Vado via – un paio di giorni dopo aver scritto – ed incontro una delle destinatarie della mia e-mail la quale mi dice: Avrebbe dovuto contattarla l’ing Tal Dei Tali, non l’ha fatto ?
No, nessuno m’ha contattato!
Dopo un’altra settimana – durante la quale nessuno m’ha comunicato nulla – ritorno a lavorare; andando via incontro la caposervizio alla quale chiedo notizie, spiegando le mie ragioni, interrogandola sul motivo del silenzio totale alla mia giusta – confortata dalla normativa contrattuale – richiesta: mi guarda, non risponde, silenzio assoluto.
Il muro di gomma, appunto . . . .