A suggerire alle direzioni sanitarie di non tirare troppo i cordoni della borsa è uno studio turco presentato al congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid). I ricercatori dell’ospedale di Aydin hanno eseguito le analisi batteriologiche su 669 confezioni sigillate di gel per ecografie di due aziende, un marchio piuttosto economico, da 1 euro a bottiglia, l’altro da 6 euro a confezione. Gli scienziati hanno scoperto che in nessuno dei 364 campioni più costosi è stata rilevata una qualche contaminazione batterica; in 222 bottiglie delle 305 del marchio più economico si sono trovate tracce del batterio Burkholderia pseudomallei. Si tratta di un agente infettante che, in caso di ferite e lesioni sulla pelle, può determinare infezioni da non trascurare (Melioidosi o Malattia di Whitmore). Nasce pertanto l’esigenza di non risparmiare troppo, controllando che i materiali per uso medico acquistati siano sottoposti a rigorose procedure che ne certifichino la qualità e la sicurezza.
NdS risparmiare è oramai la parola d’ordine, la materia – come spesso accade – è complessa e come dimostrerebbe questo studio (e come dice un antico proverbio napoletano) o sparagn’ nun è mai ‘uaragn’
Personalmente mi preoccupo sempre di ripulire la sonda ecografica dopo ogni esame: sonda asciutta e carta del lettino nuova per ogni paziente a garanzia di igiene.
Nonostante le campagne ti sei lavato le mani ? noto che troppi colleghi sono distratti quando si tratta di pulire le apparecchiature; questo studio focalizza un ulteriore problema, probabilmente poco sentito, in quanto tutti siamo concentrati a cercare di risparmiare quanto più possibile . . . .