Sta iniziando il martellamento mediatico riguardo all’influenza (australiana quest’anno) che verrà: penso che tanti non percepiscono la possibile gravità dell’episodio influenzale. A seguito riporto alcuni dati, non perchè voglia fare terrorismo, non è il mio stile, ma solo per far riflettere sul fatto che la banale influenza – per talune categorie di pazienti – può diventare generare problemi molto seri.
Solo in Italia il ‘mal d’inverno’ uccide tra i 7.500 e gli 8.500 italiani ogni anno, con 250-500 mila morti nel mondo e un numero di persone infettate compreso fra 300 milioni e un miliardo (5-15% della popolazione globale). Nell’Ue, poi, il Centro per il controllo e prevenzione delle malattie (Ecdc) stima che le vite perse a causa dell’influenza vadano da 40 mila a 220 mila: più delle vittime della strada (40 mila decessi per incidenti nel 2001). Questi i numeri resi noti oggi a Vilamoura, in Portogallo, in occasione della Terza Conferenza europea sull’influenza. Dei circa 8 mila italiani l’anno che ancora non sopravvivono all’influenza, 8 su 10 sono ‘over 65’ e circa mille muoiono per polmonite.
L’influenza rappresenta una causa primaria di assenza dal lavoro (10-12%) tra gli adulti, e produce costi socio-sanitari enormi: i costi diretti e indiretti dell’epidemia vanno dai 390 milioni ai 2,4 miliardi di euro per Italia, Francia e Regno Unito, dai 535 milioni ai 3,3 miliardi per la Germania, e da 275 milioni a 1,7 miliardi per la Spagna.