un team di ricercatori dell’Università di Nottingham (GB) ha usato il noto motore di ricerca Google per raccogliere notizie su cinque temi caldi per i genitori, dall’allattamento al seno all’autismo: solo un sito su 200-500 circa offre informazioni corrette sulla salute dei bambini. D’altra parte, secondo i ricercatori, i siti gestiti dal Governo rappresentano un fonte di notizie accurata al 100%. I ricercatori della Nottingham University Hospitald Nhs Trust hanno testato la credibilità dei siti digitando parole chiave relative a quesiti comuni su Google, e restringendo la ricerca ai siti britannici. Le cinque parole chiave erano: ‘vaccino morbillo-parotite-rosolia e autismo’, ‘Hiv e allattamento al seno’, ‘mastite e allattamento’, ‘posizione sonno neonato’ e ‘vomito verde’. La qualità del materiale ritrovato è risultata molto variabile, e la metà delle risposte di fatto non rispondeva al quesito.
In totale, riferisce la Bbc online, l’11% dei 500 risultati della ricerca forniva informazioni imprecise e solo il 39% dava quelle giuste. A far incappare nel maggior numero di risposte errate erano le combinazioni ‘vaccino-autismo’ e ‘Hiv-latte materno’.
Particolarmente scarse le risposte dei link sponsorizzati, che sono i più diffusi: le informazioni contenute finiscono spesso per rivelarsi non strettamente collegate ai termini usati per la ricerca. Nel caso ‘vaccino-autismo’, ad esempio, molti dei link sponsorizzati offrivano vaccinazioni singole come alternativa alla trivalente morbillo parotite rosolia.
Dall’altro lato della classifica i siti web delle agenzie governative (inglesi), fra cui Nhs Direct o Nhs Choices (che vanta 9 milioni di click al mese): la precisione e correttezza di queste fonti significano che “questi siti dovrebbero essere raccomandati più spesso dai medici”, concludono i ricercatori. “I professionisti della salute dovrebbero continuare a impegnarsi per essere la prima fonte di informazione per i pazienti. Ma noi dovremmo essere consapevoli che la maggioranza continuerà a usare il web per saperne di più. Suggeriamo dunque – concludono gli autori – che, in aggiunta alle informazioni orali o scritte, i pazienti e i parenti dei malati dovrebbero ricevere l’indicazione dei siti del servizio sanitario, di quelli governativi o di quelli approvati preventivamente” dal loro medico.
Paul Scullard, Clare Peacock, Patrick Davies
Googling children’s health: reliability of medical advice on the internet
Arch Dis Child Published Online First: 6 April 2010 doi:10.1136/adc.2009.168856
Lo stesso s’era già detto per il carcinoma prostatico !
e per l’infertilità? Io lavoro a Med a Fi e faccio la psicologa clinica, sono consulente da 5 anni del Centro per la Fisiopatologia della Riproduzione Umana e non ti sto a dire di quante notizie si riempiono il cervello le donne, ma anche gli uomini, che fanno tecniche di PMA e che trovano sui vari siti e forum….bisognerebbe che un bravo ginecologo facesse la stessa cosa degli inglesi! Ne conosci uno non preso solo da Ospedale (di striscio..) e libera professione a go-go che ha un pò di tempo libero?
Ciao e grazie del tempo che dedichi al tuo Blog!
un grazie fa sempre piacere . . .