La meditazione consapevole può esser d’aiuto negli adulti / anziani affetti da disturbi del sonno: è un problema di sanità pubblica, visto che si stima colpiscano circa metà degli individui sopra i 55 anni, provocando elevati livelli di affaticamento, disturbi dell’umore, sintomi depressivi e ridotta qualità della vita.
Un piccolo studio (49 soggetti di età media 66 anni con disturbi del sonno di entità moderata) ha suddiviso in due gruppi facendo svolgere a 24 individui le pratiche standardizzate di meditazione consapevole, gli altri 25 hanno partecipato alle consuete sedute di igiene del sonno.
Le differenze tra i gruppi sono state misurate utilizzando il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), un questionario ampiamente utilizzato nel campo dei disturbi del sonno.
Il gruppo assegnato a meditazione consapevole ha mostrato un miglioramento significativo rispetto al gruppo assegnato alle sedute di igiene del sonno, sia sui punteggi medi PSQI sia nella riduzione di insonnia, depressione, fatica e stanchezza.
Pare, quindi, che gli interventi non farmacologici come la meditazione consapevole, ampiamente diffusi e ottenibili in molte comunità, sono efficaci nel migliorare il sonno disturbato e prevenire l’insonnia patologica.
David S. Black et al
Mindfulness Meditation and Improvement in Sleep Quality and Daytime Impairment Among Older Adults With Sleep Disturbances A Randomized Clinical Trial
JAMA Intern Med. Published online February 16, 2015. doi:10.1001/jamainternmed.2014.8081
Di igiene del sonno ho già parlato in questo articolo.
Se vuoi approfondire la meditazione consapevole: si trovano molti articoli online, eccone uno.
Se non conoscevi il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) e vuoi saperne di più: ecco il questionario.