Uno studio americano, apparso sul Nutrition Journal, sostiene che le mamme e i papa’ sono spesso portati a fraintendere i comportamenti dei piccoli e ad emettere diagnosi autonome di intolleranza, non suffragate dal parere del pediatra di famiglia.
La conseguenza, spiegano i ricercatori del Mead Johnson Nutrition in Indiana (Stati Uniti), e’ che piu’ della meta’ dei genitori cambia tipologia di latte nei primi sei mesi di vita del bimbo passando al latte idrolizzato con proprieta’ anallergiche, ma senza nessun reale vantaggio.
Per i ricercatori se da un lato rigurgiti, pianti continui e coliche possono essere sintomi di reali intolleranze, dall’altro possono rappresentare normali episodi che accompagnano la crescita nei primi anni di vita.