la medicina ispira l’arte

arte in mostra presso re­parto di cardiologia dell’ospe­dale Santa Maria Annunziata di Firenze
arte in mostra presso re­parto di cardiologia dell’ospe­dale Santa Maria Annunziata di Firenze

Daniel Buren, Dani Karavan, Sol LeWitt, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Claudio Parmiggiani e Gianni Ruffi: sono i sette artisti di rilevanza in­ternazionale che hanno fatto dell’emodialisi del­l’ospedale di Pistoia una vera galleria d’arte contemporanea.
A modo loro, facendosi ispirare da immagini di diagnostica stru­mentale di patologie cardiache, ci hanno pro­vato anche gli ex allievi dell’Istituto statale d’arte di Firenze: nel re­parto di cardiologia dell’ospe­dale Santa Maria An­nunziata di Ponte a Niccheri è stata di recente inaugurata la mostra permanente Il coraggio del cuore.
«L’ultimo capitolo dell’inizia­tiva Un ospedale poetico — spiega uno degli ideatori, Sil­via Pecorini — È nata quasi sette anni fa e ancora oggi è esempio unico in Europa di umanizzazione di una struttu­ra sanitaria, dall’unione ardita e impensabile di tre istituzioni fiorentine: l’ospedale, l’Isti­tuto statale e il Gabinetto Vieusseux che ha scelto i versi poetici da affiancare alle opere grafiche e pittoriche.  Tutto è nato dal­l’osservazione quotidiana dei pazienti che per ingannare il tempo e alleviare l’ansia del­­l’attesa si soffermavano a leggere le istruzio­ni sugli estintori antincendio o i programmi dei convegni medici appesi ai muri.»
‘‘Distri­buire dei libri è troppo’’, abbiamo pensato. E così ci siamo chiesti: ‘‘Perché non portare sui muri la poesia?’’».
Dal 2003, quando fu avvia­to il progetto, hanno cambiato volto i locali delle oncologie mediche e i bunker della ra­dioterapia. Le pareti hanno accolto i versi di alcune poesie selezionate dal gabinetto Vieusseux ed è arrivato anche il riconosci­mento del Capo dello Stato e le menzioni in importanti premi nazionali e internazionali nell’ambito dell’eccellenza medica.
Quello che sarà inaugurato oggi, quindi, non è che «l’ultimo passo — come spiega il primario di Cardiologia del Santa Maria An­nunziata, Alfredo Zuppiroli — di un cammi­no intrapreso da tempo con l’obiettivo di umanizzare un ambiente altrimenti inspiega­bilmente freddo. La scienza, ben lontana dal­l’essere rinnegata, in questo caso viene però considerata solo una delle possibilità di co­municare e anche di conoscere, con la pro­spettiva di curare sempre meno le malattie e sempre più i malati e in modo che nel cuore di un cardiopatico non si veda solo un bio­cardio scompensato ma anche un organo che traduce in sé le sofferenze e le passioni di un’esistenza». Il dottor Zuppiroli ha incon­trato i ragazzi che tre anni fa frequentavano il quinto anno o il corso di perfezionamento in grafica pubblicitaria dell’Istituto statale d’arte di Firenze. Ha tradotto per loro coro­nografie, Tac ed ecografie. Il resto è venu­to da solo.

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