Anoressia e bulimia sono, in Italia, la prima causa di morte per malattia nel sesso femminile nella fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni (200mila casi). Lo sostiene la Societa’ italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) che ha presentato, presso il Policlinico Umberto I di Roma, le nuove statistiche su anoressia e bulimia nervosa.
In Italia si ricorre raramente (in circa l’1% dei casi) al trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per i casi di disturbi del comportamento alimentare; nei paesi anglosassoni la percentuale sale al 15%.
Emerge la necessita’ di prevedere percorsi di trattamento sanitario obbligatori ad hoc per i casi piu’ gravi di anoressia che rientrerebbero nell’ambito della revisione della legge 180 sull’assistenza psichiatrica.
Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che ha preso parte al dibattito, si e’ detta favorevole all’ipotesi di un Tso specifico che preveda la disponibilita’ di accoglienza in centri specializzati e non il passaggio attraverso i servizi di salute mentale, che a questo riguardo risulterebbero inadeguati. Secondo il Sottosegretario alla Salute bisogna “snellire le procedure del Tso, per una maggior flessibilita’ nell’applicazione, una maggior capacita’ di attuarlo in casi di urgenza e una maggior attenzione alla persona dal punto di vista clinico”. Infine Martini ha denunciato il fatto che “l’anoressia e’ una patologia in crescita anche nell’eta’ pediatrica” dunque, secondo Martini “e’ fondamentale la diagnosi precoce ed una maggiore informazione rispetto al problema, anche da parte dei medici”.
Avevo anche parlato del sito ufficiale del Ministero della Salute timshel.it qui