Se ne parla da tempo ma di fatto la valutazione della malattia coronarica è tuttora affidata alla vecchia angiografia coronarica. Il tempo dirà se la nuova Tac di ultima generazione, la prima in Italia che migliora notevolmente le prestazioni consenterà effettivamente di mandare in pensione la coronarografia.
Si tratta della Tac Definition AS 128 slice, i primi risultati dell’utilizzo alla Mater Dei di Roma verranno presentati al Congresso mondiale di Radiologia a Chicago, in novembre. ” Oltre a una visualizzazione dettagliata dell’anatomia coronarica – spiega il prof Massimo Fioranelli, responsabile del Centro Cuore della Mater Dei – con questo apparecchio è possibile controllare a distanza di tempo il risultato di interventi come bypass o angioplastica in modo non invasivo. E’ possibile, infatti, visualizzare ad alta definizione la pervietà degli stent coronarici, le stenosi e la parete coronarica, aspetto, quest’ ultimo,che ha da sempre rappresentato un limite della coronarografia”. La Tac 128 introduce cinque notevoli progressi nel campo della diagnostica: velocità, risoluzione spaziale, apertura del tunnel, riduzione della dose di raggi, immagini tridimensionali, tutti elementi molto importanti per una corretta diagnosi. “La velocità con cui vengono acquisite le immagini del cuore – spiega il prof Paolo Pavone, responsabile del Dipartimento Imaging della Mater Dei -ha un livello mai raggiunto prima, si passa dai 10-15 secondi dell’apparecchiatura a 64 strati ai soli 4 secondi della Tac 128, in questo modo si può “fotografare” il movimento del cuore con immagini più nitide. Altro dato che migliora la qualità delle immagini è l’altissima risoluzione, cioè la capacità di vedere un oggetto interno al corpo umano: la Tac in funzione alla Mater Dei è all’avanguardia nella risoluzione spaziale perché può evidenziare strutture anatomiche anche minime, meno di un quarto di millimetro. L’apertura del tunnel, e cioè quel varco attraverso cui passa il paziente, è di 78 cm contro i 65 delle aperture attuali, quindi vengono a cadere tutti i problemi, frequenti, di claustrofobia. Elemento molto importante è rappresentato dalla riduzione dei raggi X. Questa Tac ha un sistema che consente che la radiazione utilizzata sia la minore possibile, a livello della radiazione normalmente presente nell’atmosfera. Infine, il sistema analizza le immagini in maniera tridimensionale che hanno un vasto campo di applicazione: colonscopia virtuale, coronarografia con Tac, angiografia con Tac e valutazione di lesioni ossee postraumatiche o degenerative.
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HO 43 ANNI , DUE MESI FA HO FATTO LA COLONSCOPIA VIRTUALE, VOLEVO SAPERE SE I RAGGI IONIZZANTI SONO FORTI COME LA TAC. GRAZIE