leggevo, qualche giorno fa, l’accorato appello su Facebook: i titolari di una (considerata tra le migliori della Campania: quindi del mondo intero) pizzeria si lamentano delle recensioni negative su tripadvisor !
Vado a leggere, sgamo subito almeno un paio di quelle farlocche (concorrenti che lasciano tracce infamanti ? ), pubblico il mio commento di solidarietà e rifletto: la mia attività professionale è stata sottoposta a giudizio, ed il giudizio ha influito sulla mia retribuzione, in passato sulla base delle impressioni dei pazienti da me visitati.
Campione statisticamente INsignificante (20 persone su migliaia visitati in un anno), molto opinabile la lista delle domande – puntualità dell’orario – poste per rilevare il gradimento: la tentazione, di tanto in tanto, riaffiora (in almeno un paio di centri c’è la scheda del gradimento) e mi chiedo come possa, un paziente, esprimere un giudizio sulla competenza del medico che lo visita !
Quali sono le sue conoscenze di biologia, biochimica, anatomia, fisiologia, patologia, diagnostica che lo rendono capace di esprimersi sulla competenza del sanitario che lo visita?
Eppure, oltre alla pulizia dei bagni e la cortesia del personale che ti fa l’accettazione e la puntualità (fondamentale!), si chiede alla persona di esprimersi – con un giudizio secco, senza articolazione alcuna – sulla competenza . . .
Voglio sottolineare che sono favorevole alle valutazioni ma, francamente, cum grano salis: una croce sulla casella della competenza o una scala da 1 a 5 riguardante un dato così complesso come la competenza mi fanno capire che siamo, veramente, in balia delle onde . . .