ne avevo già parlato nella 14esima puntata, venerdì scorso ho dovuto rendermene conto di persona: stavo lavorando, un pò affaticato dal caldo (in stanza ho due apparecchi elettronici, uno dei quali genera tanto calore – il condizionatore è guasto, da oltre un anno, le oramai risolte difficoltà finanziarie del centro hanno impedito che si facesse regolare manuntenzione) e d’improvviso, come ripetutamente è accaduto durante la scorsa estate, l’apparecchio si è spento per surriscaldamento.
Corsa disperata in giro per trovare una stanza non occupata per continuare a lavorare, l’alternativa sarebbe stata di mandar tutti a casa per avaria . . . .
Pare comunque che non sia un problema, la situazione si appianerà spostando l’apparerecchio in un’altra stanza in cui il condizionatore funziona; di effettuare una riparazione dell’apparecchio guasto da tempo non si parla assolutamente.
E confesso che mi fa una certa tristezza arrivare a lavoro e vedere, da molti mesi oramai, la tapparella rotta in sala d’attesa a suggerire uno stato di abbandono che non si tenta più di mascherare . . .