Da marzo 2011 sarà vietata alle aziende la produzione di biberon in Bisfenolo A (BPA), la cui commercializzazione e importazione sarà però effettivamente bandita dal primo giugno 2011. La messa la bando del composto organico, sospettato già da lungo tempo di essere dannoso per la salute umana, è stata decisa dall’Unione Europea dopo trattative durate mesi, che hanno portato finalmente a considerare il BPA come possibile responsabile di gravi patologie. Si tratta di una sostanza chimica impiegata nella produzione di materie plastiche, tra cui anche quelle che comunemente si utilizzano per i biberon o per le bibite con il sistema del vuoto a rendere, o le stoviglie di plastica. Il problema legato al suo utilizzo nasce perché piccole quantità possono migrare negli alimenti e, secondo i vari studi che si sono succeduti nei decenni, il BPA sarebbe nocivo all’organismo, in particolare ai bambini, il cui sviluppo cerebrale potrebbe subire danni proprio a causa dell’ingestione attraverso oggetti quali i biberon. Il BPA, secondo altri studi, potrebbe causare patologie gravi anche negli adulti, quali la sterilità nei maschi, obesità, endometriosi.
L’EFSA , l’European Food Safety Authority, nella sua valutazione del rischio legata al BPA datata 2006, a fissare la dose giornaliera tollerabile a 0,05 milligrammi per kg di peso corporeo.