leggo sull’edizione di Firenze del Corriere online due articoli
a) sulle condizioni disastrose del padiglione della maternità (e non è il solo, a dir la verità)
b) su un incidente stradale descritto – inutilmente a mio parere – con dettagli da film dell’orrore.
Mi ha colpito leggere l’esperienza di una coppia di coniugi che ha sentito la necessità di comunicare su un blog aperto appositamente la propria esperienza disastrosa; disastrosa nel senso che si sono trovati a vivere le difficoltà di una struttura in via di rifacimento senza che sia accaduto nulla dal punto di vista sanitario: la gravidanza è comunque andata a buon fine, nulla da dire sulla correttezza delle procedure mediche, l’attenzionedei creatori del blog è focalizzata su alcune disfunzioni (che come ben so spesso non sono colpa dei medici/infermieri/personale sanitario in genere ma delle condizioni ambientali e dei ritmi di lavoro che ci sono in qualche modo imposti dal sistema, in generale) senza che nulla possano imputare ai sanitari.
Interessante notare che gli unici commenti, al momento, sono di parere contrario: tutti da parte di coppie che hanno partorito alla maternità di Careggi e che la pensano (molto) diversamente.
Malasanità nel senso di errore medico non ce n’è stata, eppure il titolone è fatto; lasciando spazio, nei commenti del blog, ad altri pareri se ne trovano di parere opposto: chi ha ragione?
devono sempre trovare un capro espiatorio… uff, che tristezza. bisogna sempre impiccare o dare la colpa a qualcuno in particolare… anche se i medici sono incolpevoli e, nonostante -spesso- non siano messi nelle condizioni migliori per lavorare, fanno di tutto per far le cose nel modo corretto. eppure se qualcosa non rispetta il gusto di alcuni pazienti, ebbene, questi subito chiedono la testa di un responsabile. non so perché questo accade. la gente, non tutti per fortuna, non ha più rispetto di questa professione, ma quel che più mi dispiace è che spesso protestano non rendendosi conto che i costi della Sanità, oggi, sono insostenibili e che però si cerca di dare il più possibile a tutti!! alcuni preferiscono ricoverarsi in cliniche private, dove la perfezione nell’estetica della struttura e gli elevati costi sono specchietti per allodole… ma dove poi, nella grande maggioranza dei casi, non vengono rispettati i criteri o le linee guida internazionali né per la diagnosi né per la terapia perché non sempre c’è il controllo che invece c’è nelle strutture pubbliche. però l’idea di stare in una struttura di lusso in apparenza evidentemente rassicura di più che avere di fronte un’équipe di professionisti che lavora nel pubblico e lavora sodo e bene.
ebbene si, la situazione è complessa: capisco che siamo abituati ad esser trattati bene ma capisco anche (esempio molto terra terra) che se in quel panificio il pane lo fanno bene, ma tanto bene, sono disposto a perdonare il panettiere scorbutico.
Mi sembra che, tante volte, si perda di vista l’aspetto fondamentale: la professionalità e la capacità di risolvere problemi medici focalizzando invece l’attenzione su aspetti a mio giudizio comunque rilevanti ma marginali . . . .
Nds da qualche giorno il blog non è più dirttamente accessibile (ma lo è dal link indiretto che ho messo sul mio blog): cosa vorrà dire ?
ehm… non so rispondere a questa domanda, illuminami. 🙂
che sto pensando che qualcuno potrebbe cercare di denunciarmi per aver pubblicato qualcosa che altri (gli autori stessi?) hanno cercato di cancellare per il clamore (?) suscitato dal titolo in home page del quotidiano regionale . . . .
🙂