al momente della dimissione dall’ospedale; il 50 % di essi era già malnutrito al momento dell’accettazione, il resto comunque a rischio. Eppure basterebbero 15 minuti di attenzione in piu’ entro 24 ore dal ricovero: il tempo necessario per uno screening nutrizionale. A puntare il dito contro la malnutrizione nelle strutture sanitarie della Penisola sono gli specialisti dell’Andid, l’Associazione dei dietisti italiani, riuniti a congresso nazionale di Firenze.
Ci sono direttive del ministero della salute che prevedono il controllo dell’alimentazione del paziente da parte di un pool di esperti. Purtroppo pero’ – dice – sono pochi gli ospedali con un approccio multidisciplinare al malato che contempli anche la presenza di un dietista. Una situazione molto pericolosa per il paziente, che entra in ospedale già con uno stato nutrizionale svantaggiato e che può vedere aggravarsi la sua condizione, spesso a a causa dei digiuni richiesti prima di esami diagnostici e di un eventuale intervento chirurgico. A questo si aggiunge la mancanza di attenzione da parte del personale al consumo giornaliero effettivo di cibo che arriva al malato sul vassoio dei pasti.