ANMCO ha pubblicato nuove linee guida per razionalizzare la gestione della tromboembolia venosa, comprendente trombosi venosa profonda ed embolia polmonare: la terza causa più frequente di mortalità per malattie cardiovascolari.
I test clinici e di laboratorio effettuati in fase acuta dovrebbero guidare le decisioni per il periodo susseguente.
E’ possibile identificare fattori trombofili acquisiti o congeniti per spiegare una tromboembolia venosa apparentemente inspiegabile.
In alcuni pazienti essa potrebbe essere scatenata da un tumore non ancora clinicamente evidente, e ciò potrebbe portare ad un cambiamento delle strategie. Il principale obiettivo della gestione post-acuta consiste nel prevenire le recidive della malattia ed identificare i pazienti che potrebbero peggiorare o sviluppare un’ipertensione polmonare tromboembolica cronica.
La conoscenza delle basi eziopatogenetiche è importante per guidare l’approccio terapeutico, scegliere la migliore strategia antitrombotica e decidere per quanto tempo la terapia dovrebbe durare.
Durante il periodo di monitoraggio, la stratificazione prognostica andrebbe aggiornata sulla base delle nuove evidenze eventualmente acquisite.
Gli inibitori orali diretti della coagulazione rappresentano un’interessante nuova terapia sia per la fase acuta che per l’estensione del periodo di trattamento.
D’Agostino C et al
Recommendations for the follow-up of patients with pulmonary thromboembolism
G Ital Cardiol 2016; 17: 68-109
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