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omeopatia: un’industria (con tutti i pro ed i contro) ?

un pò di riflessioni in seguito ai commenti sull’articolo che riporta il parere dei medici inglesi della BMA: l’omeopatia va bandita dal sistema sanitario nazionale; usatela, se vi pare, ma escludetela dai finanziamenti statali: chi vuole una terapia non (scientificamente) efficace se la paghi di tasca sua!

Si controbatte che esistono pubblicazioni scientifiche che ne documentano l’efficacia.
Io rispondo che ne esistono altre, pubblicate su riviste che parlano esclusivamente di omeopatia, che dichiarano che ulteriori studi sono necessari . . .

Si dice che le multinazionali farmaceutiche non vogliono che sia attestata l’efficacia delle terapie omeopatiche.
Mi viene spontaneo da pensare che il leader mondiale del mercato delle terapie omeopatiche (Boiron ha un giro d’affari – per il 2009 – di 526,09 milioni di euro: si può considerare alla stregua delle tanto odiate multinazionali del farmaco? dati pubblicati sul sito ufficiale, boiron.com) possa mettere in campo risorse adeguate per dimostrare, inoppugnabilmente come tanti affermano, l’efficacia incontrovertibile di tali terapie.
Ancor più lo penso in relazione al fatto che da 200 anni si parla di omeopatia: in 200 anni la medicina allopatica ha fatto passi da gigante sviluppando modalità terapeutiche efficaci e salva-vita  (non sto ad elencarle); cosa ha fatto, di equivalente l’omeopatia ?
Dove sono gli inoppugnabili dati scientifici che, da soli, possono supportare le puntiformi dichiarazioni di efficacia del singolo paziente che è stato meglio con la cura omeopatica?

Leggi anche il faccia a faccia tra Garattini e Boiron

Commentate pure ma vi prego, non v’arrabbiate troppo: vuole essere solo uno spunto riflessione . . .

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'

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